S'inasprisce la polemica tra i dem di Co-Ro: «Loro unico obiettivo era quello di assicurarsi sostegno a Stasi»
Torna a parlare quella maggioranza di partito legata alla mozione Tagliaferro per chiarire ancora una volta i termini di un accordo che è stato un vero e proprio «ricatto»
CORIGLIANO-ROSSANO - Non mostra alcun cenno di attenuazione la polemica divampata all'interno dei democratici di Corigliano-Rossano a seguito della fase congressuale che ha eletto alla segreteria del Pd cittadino Francesco Madeo (ne abbiamo parlato qui). Dopo le precisazioni e i chiarimenti dell'area dem che fa riferimento al sindaco Stasi sui termini dell'accordo che hanno portato i due schieramenti minoritari del partito (Cacciola e Madeo) ad unirsi e a conquistare la guida del partito (ne abbiamo parlato qui) è il gruppo Tagliaferro a ritornare sulla questione per rimarcare e stigmatizzare i termini di un inciucio figlio di un «ricatto».
In realtà, proprio Giuseppe Tagliaferro - il segretario in pectore fino alla sera prima del ballottaggio e poi sconfitto dal neo segretario Madeo - insieme all'ex sindaco di Corigliano Giovanbattista Genova e alla militante piddina Antonella De Simone, avevano chiarito le circostanze congressuali nel corso di una conferenza stampa nei giorni scorsi (ne abbiamo parlato qui). Evidentemente quel momento non è bastato a chiarire fatti e circostante. Tant'è che ieri sera dall'area Tagliaferro è arrivata una nuova nota, con altri dettagli, volti a circoscrivere meglio i termini dell'accordo di programma (o del «ricatto» come lo hanno definito) tra Madeo e Cacciola (area Stasi). Ancor più perché proprio gli stasiani nel recentissimo comunicato stampa avevano tirato in mezzo proprio Tagliaferro e i suoi pretoriani dicendogli chiaramente di essersi sottratti ad una proposta che aveva contenuti politici molto più ampi e declinati rispetto al mero sostegno al sindaco.
Tagliaferro & Co., però, rivendicavano e continuano a rivendicare la loro libera opposizione dall'Amministrazione Stasi. («Questa posizione - scrivono - è stata espressa anche durante l’incontro chiesto dalla lista della candidata Cacciola, avvenuto con una delegazione della stessa, e alla presenza di altri rappresentanti della lista Tagliaferro, Franco Cirò e Tommaso Savoia»).
Poi un dettaglio, finora rimasto ai margini della discussione: «A differenza di quanto scritto in un documento fatto pervenire al candidato Tagliaferro dal gruppo Cacciola... dove si auspicava un’apertura al confronto con l’attuale Amministrazione per esprimere "una posizione su questioni come SS 106, Enel, Porto, ecc.", mantenendo il Pd il ruolo di "opposizione" e il "legittimo diritto di critica" verso la stessa A.C., la proposta avanzata in sede di incontro dalla delegazione della lista Cacciola, è stata quella di sostenere nel ballottaggio il candidato Tagliaferro a condizione di sostenere l’attuale Amministrazione comunale e di più di sostenere la ricandidatura dell’ing. Flavio Stasi a sindaco per le prossime elezioni comunali».
Insomma, apertura al confronto e al dialogo con l'esecutivo civico, ma senza essere proni nei confronti del sindaco.
«Proposta inaccettabile - scrivono ancora dall'area Tagliaferro - e respinta; qualificata, nell’occasione, da Franco Cirò, come una sorta di ricatto».
Tagliaferro e i suoi, quindi, continuano a rivendicare la loro azione di difesa dell'autonomia politica del partito contro chi, tesseratosi solo in prossimità delle fasi congressuali, «ha dimostrato con quella proposta di essere interessato essenzialmente, non tanto a dare un contributo alla crescita e all’attività del partito, quanto invece di indirizzare e condizionare da subito la linea del PD locale verso la ricandidatura di Stasi».