Laghi torna a chiedere l'istituzione del garante per le disabilità
I dati riportati dal consigliere regionale della corrente di De Magistris sono allarmanti: «Dopo le denuncia di gravi casi di disagio, mancano canali istituzionali dedicati ed efficienti, assieme ai necessari automatismi che tali problemi richiedono»

REGGIO CALABRIA - Il mondo della disabilità non si ferma a quello che conosciamo. C'è tutto un background, un sommerso di storie e condizioni drammatiche che ha bisogno di essere sostenuto attraverso azioni di tutela delle persone fragili. Sulla questione è ritornato il consigliere regionale eletto tra le fila di De Magistris, Ferdinando Laghi, che oggi chiede l'istituzione della figura di un garante per la disabilità.
E lo fa ricordando i casi più emblematici che negli ultimi tempi hanno interessato alcuni centri della Calabria, a partire da Monasterace per finire a Grimaldi ma che sono solo alcuni dei luoghi del disagio per le persone diversamente abili. Perché se n'è avuta notizia.
«Casi emblematici - dice Laghi - ma certo non unici in un universo sanitario calabrese che arranca da troppo tempo, senza riuscire a offrire la dovuta assistenza a chi ne ha esigenza e pieno diritto. Quello delle persone con disabilità - precidsa ancora il Consigliere regionale - è un mondo in cui le necessità assistenziali sono strutturali, non episodiche e occasionali e dove la quotidianità rappresenta una sfida da vincere ogni giorno. Un mondo in cui occorre avventurarsi con discrezione e rispetto, ma per il quale sono spesso necessari interventi decisi e puntuali che riescano a superare difficoltà di ogni genere».
Laghi fa poi una ricognizione dei numeri: il numero di persone con disabilità in Italia, come certifica l’ISTAT, è di 3.150.000, pari al 5,2% della popolazione. Difficoltà sanitarie, economiche o solo banalmente e drammaticamente burocratiche, tanto incomprensibili quanto insuperabili. Alcuni di questi casi in qualche modo si risolvono, dopo tempi – sempre eccessivamente lunghi- di difficoltà, che spesso somigliano a vessazioni, e dopo richieste puntualmente inevase. .
«Lo strumento - suggerisce il rappresentante castrovillarese - può essere un articolo di stampa o on line, un servizio giornalistico in televisione, una indignazione civile condivisa e veicolata sui social, una diffida legale. Mancano, però, canali istituzionali dedicati ed efficienti, assieme ai necessari automatismi che questi problemi richiedono, per evitare penosi e discriminatori fai-da-te, che tagliano fuori chi ha diritti ma non la capacità o possibilità di ricevere ascolto e accoglienza. D’altra parte, a livello nazionale, la missione 5 del PNRR, “Inclusione e Coesione”, contiene una riforma ad hoc intitolata “Legge Quadro sulla disabilità”».
«È dunque opportuno e necessario - prosegue - con ogni evidenza, un intervento normativo che porti all’istituzione di un Garante Regionale per le Persone con Disabilità, che abbia funzioni reali di controllo e di intervento e che possa perciò concretamente contribuire a risolvere, almeno dal punto di vista logistico-assistenziale, situazioni che, da noi forse più che altrove, spingono verso una dolente e ingiusta rassegnazione. Di queste esigenze e di questa proposta, con la volontà di coinvolgere in maniera partecipata associazioni, famiglie, cittadini direttamente coinvolti e tecnici, - conclude laghi - mi farò portavoce in Consiglio Regionale».