di GIUSEPPE FALCOMATA' Una città come quella di Reggio Calabria, che conta 200 mila abitanti e con il bilancio comunale al collasso, a causa di un piano di rientro imposto dal dissesto derivato dalla cattiva gestione delle passate amministrazioni e dal conseguente scioglimento del Comune per contiguità mafiosa, difficilmente riesce a sostenere il peso di un intero Continente che scappa dalla fame, dalla guerra e dalle violenze. Il nostro Comune, con grande senso di responsabilità, sta coordinando al meglio le operazioni di sbarco e sempre con il massimo impegno.
La storia dei migranti è una bomba che può esploderci tra le mani in qualsiasi momento. In questi mesi abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare, accogliendo, dallo scorso anno, quasi
25 mila immigrati. È vero che siamo una delle porte del Mediterraneo e chi arriva va accolto,
ma non può essere solo un nostro compito. I
l problema migranti riguarda tutta la Comunità Europea, bisogna rendersi conto che chi sbarca approda sulle coste dell’Europa e non della Calabria, per questa ragione chiediamo un’assunzione di responsabilità generale e condivisa e che la risoluzione del problema immigrazione non venga demandata alla solitudine della nostra città e della Calabria: questa situazione deve essere affrontata con responsabilità istituzionale e
con il coinvolgimento attivo della Commissione Europea. Quando i migranti arrivano sulle coste calabresi, il problema diventa proprio del comune di Reggio Calabria e di quelli della provincia. È a noi che viene demandata la decisione sulle strutture logistiche dove collocare temporaneamente i migranti, temporaneamente perché Reggio e la sua provincia non sono centro di prima accoglienza, né di accoglienza, ma soltanto centro di trasferimento, che avviene, peraltro, con molto ritardo. Spesso, infatti, i migranti sostano a lungo tempo con tutti i problemi che ne conseguono dal momento che le strutture non sono idonee ad una lunga accoglienza, dunque molti di essi riescono a sfuggire ai controlli e a disperdersi nel territorio della nostra provincia. I problemi sono molteplici: oltre a quelli legati alla sanità, vi è quello della carenza delle risorse umane, affrontiamo infatti l’emergenza puntando sulla disponibilità delle associazioni di volontariato, del personale del Comune e della Polizia Municipale, oltre che del Corpo della Protezione Civile Comunale. In questi mesi, di grande aiuto, è stata anche la Capitaneria di Porto che ha messo a disposizione i suoi locali per i bambini non accompagnati.
Nel corso degli ultimi quindici anni l’immigrazione in Calabria è diventata sempre più consistente, ad oggi, a Reggio Calabria, si ipotizza uno sbarco ogni due giorni per tutta l’estate. Flussi così alti, non sono più sostenibili per la nostra città e per la Regione tutta, il rischio concreto è quello di mettere in pericolo la tenuta del tessuto sociale della città, la serenità della collettività, in una situazione complessiva già difficile sul piano economico e sociale per Reggio Calabria.
*Sindaco di Reggio Calabria