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Schiavonea allagata è l’esempio di quanto vale qui il turismo: zero

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La questione è sempre la stessa, quella che dovrebbe far riflettere tutti: possiamo davvero pensare che Corigliano-Rossano diventi una delle perle del turismo in Calabria se mancano ancora gli elementi essenziali per garantire il minimo comfort e l’accoglienza? Quello che è avvenuto stanotte a Schiavonea, con diversi millimetri di pioggia caduti in pochi minuti, è sicuramente un evento straordinario. Il sindaco Stasi ha ricordato, però, che «dovremo abituarci» a questi eventi. Ma abituarci a cosa? A galleggiare nell'acqua perché nessuno riesce ancora a risolvere i problemi causati da decenni di insipienza e cattiva gestione della cosa pubblica? Da chi ha permesso di costruire palazzi senza sottoservizi, in una zona sotto il livello del mare, che necessitava di adeguati strumenti urbanistici?

La politica urbanistica degli ultimi 50 anni a Corigliano è stata vergognosa. Anche se qualche ex amministratore continua a vantarsi del proprio operato, alcune aree della città rimangono in condizioni pietose.

È desolante vedere i turisti fuggire spaesati dal bellissimo borgo di Schiavonea a causa di un acquazzone che ha trasformato il centro in una laguna in pochi minuti. Non si riesce a risolvere il problema? Allora che almeno Schiavonea sia dotata di un piano di evacuazione rapido, cartelli, strumenti di emergenza (magari qualche gommone di salvataggio agli angoli delle strade) per aiutare residenti e non residenti a gestire queste situazioni precarie, che mettono paura e dimostrano la bassa qualità della vivibilità di questo territorio.

Il turismo, lo ribadiamo fino a perdere la voce, è una cosa seria. Non ci si può improvvisare. È molto più serio delle tante futilità che si raccontano in giro. Il turismo richiede visione e programmazione a 360 gradi: infrastrutture, trasporti, servizi, urbanistica. E qui, purtroppo, siamo ancora all'anno zero. Di contro, abbiamo una miriade di “(e)spertoni” pronti a salire sul pulpito solo per dispensare vuoti sermoni, senza la volontà di fare nemmeno un passo avanti verso civiltà e dignità.

Che lo sappiano tutti, in questo territorio, in questa città, il Turismo non potrà esistere finché non verranno risolti problemi elementari come gli allagamenti a Schiavonea, gli scarichi fognari a mare, la carenza di servizi di trasporto; finché non ci sarà una regolamentazione concreta dei prezzi dei pochi servizi turistici disponibili, che ora costano quanto a Manhattan; finché non verrà creata una destinazione forte ed efficace. Nel frattempo, però, continueremo a dire no ad ogni altra forma di sviluppo e lentamente… moriamo.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.