La gentilezza è tutto quello che ci vuole… sempre
Se lo insegnano i bambini e lo dimenticano gli adulti, allora la gentilezza non è più una festa: è un’urgenza educativa. Buona Giornata della Gentilezza
La gentilezza è tutto quello che ci vuole… sempre. È la frase che ho letto stamattina, scritta con un pennarello colorato su un grande cartellone all’ingresso di una scuola primaria di Corigliano-Rossano. Una frase semplice, nata dalla mente limpida di una bambina. Una frase che, a pensarci bene, contiene più verità di quante ne porti il mainstream del perbenismo a tutti i costi e certe prediche che riempiono il mondo degli adulti.
E allora è qui che dovremmo tornare: alla semplicità, ai gesti che non chiedono nulla in cambio, agli sguardi che non siano sentenze. Perché la gentilezza – quella vera – non è un buonaroma, non è ingenuità, ma soprattutto non è debolezza.
La gentilezza è forza. Forse è l’unica forza vera che può sconfiggere l’arroganza dei nostri tempi, che può dare smacco alla superbia e all’invidia, che può placare le guerre e portare tutti ad una più razionale forma di convivenza civile.
La gentilezza è un atto politico, sociale, educativo. È scegliere, ogni giorno, di essere persone migliori nonostante tutto.
Viviamo un tempo che corre veloce, nervoso, rumoroso. Un tempo in cui la rabbia fa audience, l’arroganza viene scambiata per autorevolezza e il litigio diventa il modo più rapido per farsi notare.
E invece, paradossalmente, quello che ci manca è proprio ciò che quella bambina ha scritto con innocente lucidità: il coraggio di essere gentili sempre. La continuità, il suo essere abitudine, pratica, forma di vita.
Perchè la gantilezza è il valore più importante che serve alla nostra società per sopravvivere.
Nelle famiglie, nelle comunità scolastiche, negli uffici, nei bar, negli ospedali, nei dibattiti e nella politica: la gentilezza non è un orpello, è un dispositivo di comunità. Riduce i conflitti e costruisce fiducia. Genera responsabilità reciproca e rende migliori i luoghi e, di riflesso, le persone che li abitano.
Oggi è la Giornata della Gentilezza e l’errore più grande che dovremmo evitare è quello di pensare che sia una ricorrenza tenera e basta. No. È una ricorrenza urgente. Un monito. È un invito ad applicare una delle competenze più rivoluzionarie del nostro tempo: la cura dell’altro.
Perché la gentilezza non cambia il mondo in un giorno. Ma cambia il giorno di qualcuno, e quei “qualcuno” possono innescare l’effetto domino del cambiamento.
E allora sì, cara bambina dal pennarello colorato, hai ragione tu. La gentilezza è davvero tutto quello che ci vuole. Sempre. Il problema, semmai, è che noi adulti ce ne ricordiamo troppo poco.