Subito gli Stati generali della Sibaritide-Pollino: mai come ora è possibile uscire dal pozzo
Nonostante i portatori d’acqua ai mulini altrui in cambio di un pugno di noccioline, la Calabria del nord-est elegge 6 consiglieri regionali e può contare su una congiuntura politico-istituzionale mai verificatasi prima: ne sapremo approfittare?
Ieri mattina il sole aveva appena fatto capolino da Capo Trionto quando sul sito elettorale del Ministero dell’Interno veniva ufficializzato il nuovo Consiglio regionale della Calabria, quello della XII legislatura. Un dato è saltato subito agli occhi: la presenza di 6 eletti nel territorio della Sibaritide-Pollino, sull’asse Castrovillari-Cassano-Corigliano-Rossano. Non si era mai verificato prima. Ma la domanda che frulla nella testa, da ieri mattina, è una e una soltanto: sapremo approfittare di questa fortunosa congiuntura politico-istituzionale che vede al centro proprio la Calabria del nord-est? Lo spero di cuore, anche se – sinceramente - ancora non so darmi una risposta. Perché le variabili sono molteplici e i precedenti di inerzia (a parte qualche sporadica eccezione) lasciano più di qualche perplessità.
Perplessità che aumentano se penso a quanti menagrami e portatori d’acqua ai mulini altrui continuano a dimorare a queste latitudini, in una liturgia politica che fa ribrezzo e spaventa. Qui tutti prendono voti, anche chi da queste parti non è mai passato, anche chi delle dinamiche sociali, delle debolezze, delle aspirazioni e delle rivendicazioni della Sibaritide-Pollino non glien’è mai fregato nulla. Prendono voti perché, qui, si cede al ricatto delle promesse che soddisfano solo gli appetiti personali.
È inutile girarci attorno. In questo mese abbiamo visto persone fare campagna elettorale, a cercare voti, porta a porta, per candidati di altre zone della Calabria. In cambio di cosa? Di un ospedale, forse? Di strade, servizi, benessere per la collettività? No. Solo per ritagliarsi un posto da 500 euro al mese (o poco più) in una struttura politica regionale. Una vittoria di Pirro. E tra questa schiera di galoppini ci sta anche chi, con diversi ruoli, siede nelle istituzioni di Corigliano-Rossano, Castrovillari e della stessa Cassano Jonio. E purtroppo – duole dirlo - ci sta anche qualche sindaco.
A questo è ridotta, purtroppo, la nostra politica. I cittadini, però, osservano e poi decidono. E menomale! Quello che un tempo era un fenomeno assai diffuso e che ha creato danni abnormi, oggi viene limitato dal potere del voto. Perché quei pochi che ancora si recano alle urne (1 cittadino su 4 in quest’area della Calabria) utilizza la matita come un gladio che affonda, ferisce e piazza il colpo decisivo.
Questa volta i cittadini hanno scelto bene e in modo trasversale, premiando (chi più, chi meno) i rappresentanti del territorio. Ovviamente qualcun altro è rimasto deluso perché si aspettava di più dalle urne, ma anche questo ha un perché. La parcellizzazione delle forze in campo è da sempre un propulsore per gli altri avversari. È una delle regole della strategia politica. E sono convinto che il drappello di Consiglieri regionali che oggi esprime la Sibaritide-Pollino sarebbe potuto essere ancora più fornito se solo, in alcune frange partitiche, non avesse prevalso il “super-io”.
Fatta questa premessa, che è una fotografia statica di una situazione purtroppo cristallizzata, voltiamo pagina e guardiamo all’altro presente. A quello che ci ha restituito le urne. Certamente il territorio che dal Pollino si affaccia sulle rive dello Jonio può, finalmente, guardare con una prospettiva diversa al futuro. Quel futuro che può e deve essere programmato. Adesso.
Gianluca Gallo da Cassano, Giuseppe Graziano e Pasqualina Straface da Corigliano-Rossano, Ferdinando Laghi da Castrovillari, Davide Tavernise da Crosia Mirto, Mimmo Bevacqua da Longobucco. Sono loro i sei consiglieri regionali del territorio che siederanno nell’emiciclo di Palazzo Campanella.
Cosa possono fare per restituire fiducia alla popolazione della Calabria del nord-est? Tanto.
Tantissimo se a loro si aggiungono 5 parlamentari (due dell’emisfero della Maggioranza parlamentare come Elisa Scutellà e Vittoria Baldino insieme a Ciccio Sapia, Francesco Forciniti e Silvana Abate nelle frange d’opposizione). Ancora di più, poi, se le forze politiche iniziassero a dialogare concretamente con le forze imprenditoriali e con quelle sociali, nelle quali – circostanza storica vuole – si annoverano due segretari generali regionali (Tonino Russo – Cisl e Angelo Sposato – Cgil) e i vertici delle più importanti associazioni di categoria imprenditoriali calabresi, tutti residenti nella grande città di Corigliano-Rossano.
Ecco perché è il momento, adesso e senza tergiversare, di convocare gli Stati generali della Sibaritide-Pollino, alla presenza di tutte queste forze in campo e tracciare la linea rossa entro la quale far rifiorire questo territorio. Lo ricordo, qui serve innanzitutto lavoro e salute, servono strade moderne e infrastrutture pubbliche efficienti, serve sostenere l’imprenditoria. In sintesi: serve alzare il livello della qualità della vita; che purtroppo è andato sempre più a peggiorare negli anni.
È un’occasione per uscire dal pozzo, la più grande occasione di sempre. Non sprechiamola