Ci vuole creatività anche nella promozione del turismo sostenibile, in una regione come la nostra che, fino ad ora, ha speso malamente le proprie risorse anche in campo comunicativo. È ciò che sostiene il
fiduciario Slow Food Sibaritide-Pollino Lenin Montesanto, intervenuto nel corso dell’evento su “Forme creative di comunicazione turistica in Calabria”, tenutosi nei giorni scorsi nell’
aula Caldora dell’Università della Calabria. Fra i portatori di idee nuove e produttive per il miglioramento del marketing turistico calabro, è stato un piacere confrontarsi sui
metodi buoni a costruire un’identità regionale che sia culturale, artistica e anche naturale. Tutti esempi proficui di imprenditoria fresca, giovanile e intraprendente (
foto): come Fortunato Amarelli e il suo “Museo della liquirizia”, il “Peperoncino Jazz Festival” con cui Sergio Gimignano porta la buona musica jazz in giro per la Calabria, “We Like Sila” di Valeria Bisciglia dedicato a chi vorrebbe passare ogni domenica all’ombra degli abeti della Sila; come Giovanni Filareti che con “Dreaming South” vuol far conoscere al turista il piacere di integrarsi con le popolazioni locali e le sue tradizioni, “Viaggiart” di Stefano Vena, un’interessante applicazione che come migliore startup turistica italiana ha fatto la sua gran bella figura, o come Silvio Gatto che con “Calabria Grand Tour” catturando foto e girando reportage video, ha fatto “il giro della Calabria in 30 giorni”. E ancora la piattaforma digitale “Toumake” di Domenico Rosito, un valido supporto agli operatori del settore che collaborano per presentare percorsi turistici nuovi, “Visit Cosenza” di Daniele Donnici che sulla cultura e la tradizione costruisce pacchetti. C’è anche “Viagando” per chi vuole unire l’amore per lo sport estremo a quello per il Food&wine, o “Viaggiolento” creato da Biagio Accardi che a cavallo della sua asina ha goduto dei panorami del Pollino, fino a “Secicredipedala” di Domenico Boi che ha fatto girare i pedali sulle strade della Calabria meno conosciuta. Davvero buone speranze che passando dall’Unical hanno gettato le basi per un turismo di qualità, diverso, giovane e, per questo, promettente.
m. f. s. t.