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Forciniti sul MES: «Operato di Gualtieri non soddisfacente. Spero che Conte prenda le distanze»

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Il deputato del Movimento 5 Stelle mette in guardia sul documento ratificato ieri sera dall’Eurogruppo che contempla anche il già esistente MES

di Josef Platarota In tutta questa confusione abbiamo una verità: il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) è stato firmato e ratificato nella primavera del 2011 e non nella serata di ieri. Quello che è venuto fuori è un pacchetto condiviso dall’Eurogruppo (un centro di coordinamento di tutti i Ministri delle Finanze dei 19 Stati che utilizzano l’Euro) per contrastare gli effetti del Covid 19 sulle economie dei paesi membri. Si tratta di un rapporto, o un pre-accordo, non ancora entrato in vigore e che deve essere prima ratificato dal Parlamento e, solo successivamente, presentato in Europa dal Presidente del Consiglio. Sulla base di quanto discusso, si è arrivato all’attuazione di tre misure: il SURE per contrastare la disoccupazione, il BEI per aiutare le imprese e il MES senza condizioni, ma solo per quanto riguarda la spesa medica "anti-virus". Su quest’ultimo punto non sono mancate le resistenze dato che il MES senza condizioni è una bugia bella e buona. Infatti, senza girarci intorno, leggendo attentamente il documento dell’Eurogruppo, troviamo scritto come le norme del Mes debbano essere seguite. Dunque, finita la Pandemia può arrivare la Troika? Sì. Sull’argomento è intervenuto il Deputato del Movimento 5 Stelle di Corigliano Rossano Francesco Forciniti, da sempre molto sensibile al tema: «Non reputo soddisfacente l’operato del ministro Gualtieri. Si tratta – sottolinea – di un documento blando e generico da cui mi auguro lo stesso Giuseppe Conte prenda le distanze. Il MES non è uno strumento adatto da utilizzare in caso di crisi di sistema, perché è stato pensato per costringere i governi nazionali in difficoltà verso percorsi predefiniti di tagli, rigore, privatizzazioni». Dopo aver chiarito che l’Italia ancora non ha firmato nulla, sottolinea come «il Covid è un’opportunità per creare un fronte comune. C’è bisogno di più Europa solidale, che sappia risolvere le crisi come quella delle ultime settimane. Se così non fosse – ammette – è meglio che tutti facciano le proprie valutazioni». Al di là di MES, SURE e BEI, termini difficili e lontani - come sono diventate le stesse Istituzione europee (gradimeto al 27%, il più basso di sempre) – che però aprono a delle riflessioni. Il Governo è sembrato spaccato in due di fronte ad altrettante timidezze. Da un lato un Partito Democratico tendente verso un "Sì Mes" - anche senza condizioni -  e dall’altra i 5 Stelle schierati per il No e a favore dei Coronabond. L’Esecutivo mostrerà delle crepe? Forciniti è sicuro: «La nostra è una Democrazia Parlamentare ed è normale, per le forze di Governo, arrivare ad una sintesi, quindi non vedo conseguenze nefaste per la tenuta dell'alleanza».
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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