E' tutto pronto per il taglio del nastro della seconda edizione del "Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e cultura". In programma a Paludi dal 6 al 9 agosto 2017, l'iniziativa è curata dall’associazione culturale AsSud, sotto la direzione del prof. Giuseppe Sommario. E pone l’attenzione sulle partenze e spartenze (nell’accezione di condivisione) che caratterizzano i tanti piccoli borghi italiani, soprattutto del Sud. Partire, con la voglia di tornare, con gli occhi verso il futuro e il cuore verso la propria terra. Per creare una rete che unisca Italia ed Estero, che valorizzi i nostri territori ormai abbandonati, che offra nuove prospettive. L’edizione di quest’anno ha come tema “il pane”. “La terra, la bellezza, l’amore, tutto questo ha sapore di pane”. Il pane, fonte di vita e di rinascita, con il suo alto valore simbolico ci riporta alle nostre radici. Il suo profumo ci parla di casa. Il programma completo, gli ospiti, le attività del Festival saranno illustrati in occasione della presentazione del libro
Relics di Delia Dattilo (Ferrari, 2017) nel centro storico del Comune di Crosia venerdì 27 luglio ore 21. Per l’occasione sarà consegnato uno dei sei Premi Spartenze 2017 a Carlo Scalzo, imprenditore calabrese di Montreal. Si invitano i cittadini, le istituzioni, i giornalisti a partecipare.
Il Festival delle Spartenze: obiettivi e finalità
Il Festival delle Spartenze ha come obiettivo quello di mettere a confronto i vissuti e i racconti dei migranti di ieri con quelli di oggi. Evidenziando parallelismi e divergenze delle traiettorie narrate. L’attualità ci porta, infatti, a riflettere e proporre alternative efficaci per rispondere ai recenti flussi migratori che riguardano territori come la Calabria. Terra dapprima abbandonata e ora terra di rifugio e ricostruzione. Sarà un raduno di artisti e pensatori che offriranno delle nuove prospettive e apriranno nuovi orizzonti sul tema. In modo da poter elaborare proposte di intervento e gestione del fenomeno migratorio passato e recente. Il progetto è quello di creare una rete che unisca Italia ed estero. Che risani le ferite e ricostruisca la memoria collettiva, la storia di chi è partito e di chi è rimasto. Una storia comune, che è sempre storia d’Italia. Favorire le occasioni di incontro, confronto e condivisione tra gli italiani che sono rimasti e gli emigranti può costituire la vera ricchezza per il nostro Paese. Dunque, unire passato e presente, culture, tradizioni, territori e, soprattutto, persone.
La location: Paludi protagonista
Paludi è uno dei tanti borghi italiani “in via d’abbandono” con un’incidenza dell’emigrazione sulla popolazione del 163,7%: 17° in Italia e 1° in Calabria fra i comuni con meno di 10mila abitanti. Paludi è solo il punto di partenza di un progetto itinerante ben più ampio che, oltre alla consueta tappa annuale in Calabria, nella primavera del 2018 approderà in Germania e Svizzera, e negli anni avvenire in tutti quei Paesi in cui vivono e si sono radicate consistenti comunità di emigranti italici per riannodare i fili della storia tra dolorose spartenze e fortunati arrivi, recuperando ciò che l’Italia ha lasciato andar via.
Il tema: perché il pane?
Alimento essenziale per la cultura contadina dei nostri nonni con un elevato valore simbolico e non simbolico. Essenziale per chi parte, per chi resta a “guardia” di un borgo in via d’abbandono e per chi arriva da altri Paesi a cercare il pane della vita in Italia. Il pane che unisce e lega i fili della nostra storia. Il lievito madre, fonte di vita, portato nascosto nel seno dalle donne che partivano per terre lontane come un bimbo da accudire, proteggere e custodire. Il pane come fonte di vita e di rinascita. Ed è qui, in una terra a volte dimenticata, che AsSUD vuole ricominciare e rinascere.