COMUNICATO STAMPA Mentre si costruiscono nuove pensiline, con eleganti architetture e design moderni, progrediscono in maniera molto silenziosa (e per lo più allarmanti) i
tagli sulla ferrovia jonica, che più di ogni altra, come anche la Catanzaro Lido – Lamezia Terme, ha risentito dei forti tagli avvenuti su strada ferrata. Dopo il restauro esterno dei fabbricati effettuato nel 2009 in diverse stazioni della fascia jonica, causando anche la demolizione delle vecchie pensiline, ritenute non sicure, queste ultime erano state omesse e quindi non installate. Negli ultimi due mesi, nelle suddette stazioni “ammodernate” (Calopezzati, Botricello, Cariati, Cirò, Crucoli, Mirto Crosia ecc.) si è assistito all’installazione di nuove pensiline. Ma adesso sorge spontanea la domanda: Perché modernizzare le stazioni se poi vengono abbandonate al loro destino? Tralasciando il degrado ambientale che soccombe nelle medesime, parliamo del piano che RFI ha in programma e che sta già attuando ad alcune stazioni. Il
piano “RIGHT SIZING” che prevede il ridimensionamento dell’impianto ferroviario, o meglio dire, lo smantellamento degli impianti (segnali, deviatoi ecc.) mediante l’eliminazione dei binari non necessari. Il primo passo che seguirà poi questo scempio, è il blocco dei binari con apposite ganasce (tipo a Bova Marina, Calopezzati, Caulonia e Guardavalle), lasciando le strutture in “stand-by”, ma eseguendo comunque opportune modifiche agli impianti elettrici in modo da inibire la presa contemporanea del senso di marcia. Per il momento questo sistema se potesse rimanere stabile non sarebbe poi così male perché si potrebbero quantomeno riattivare i binari in caso di necessità, però anche allo stato attuale ci si assiste quotidianamente a ritardi e tempi di attesa molto lunghi proprio per questo motivo, ma il taglio definitivo, comprometterà definitivamente la capacità di traffico sulla linea e di conseguenza una declinazione che difficilmente vedrà ripresa. Sono già numerose le stazioni che hanno subito il “Right Sizing” sulla ferrovia jonica tra cui: Metaponto, Roseto Capo Spulico, Montegiordano, Crotone e Saline Joche. Secondo alcune indiscrezioni saranno numerose le prossime vittime: Calopezzati, Mirto Crosia, Mandatoriccio, Crucoli, Torre Melissa, Botricello, Caulonia, Guardavalle, Bova Marina, Monasterace-Stilo (e non solo). Tutto ciò, grazie allo scarso traffico che circola sulla linea jonica per un classe politica che finanziando il mezzo su gomma, è riuscita cospicuamente ad arrivare a 132 milioni di euro di debiti con Trenitalia. (Fonte lacnews24.it) Numerose associazioni del territorio che si stanno cominciando a muovere in questo ambito, come l’
Associazione “Ferrovia Ionica Bene Comune” capitanata dal prof. dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Domenico GATTUSO che ha organizzato, con l’appoggio di alcuni sindaci del territorio e di molteplici associazioni, per il prossimo Sabato 24 Ottobre 2015, una mobilitazione contro lo smantellamento della ferrovia ionica e il rilancio dei servizi su standard europei, presso i piazzali delle stazioni di Crotone alle ore 11 e di Rossano alle ore 17, dove si terrà inoltre una petizione online e cartacea per il rilancio della medesima.