Statale 106, ora servono i soldi (veri) per cambiare la geografia della Calabria
Dai porti ai poli industriali, dal turismo all’agricoltura: la nuova Jonica a sud di Corigliano-Rossano porterebbe sviluppo e occupazione, ma tutto dipende dalla politica e dalla capacità di reperire i fondi necessari

CORIGLIANO-ROSSANO – Parlare della Statale 106 solo in termini tecnici o ambientali significa raccontare solo metà della storia. Se i progetti CZ372 (Corigliano-Rossano/Mandatoriccio) e CZ373_374 (Mandatoriccio/Gabella) dovessero essere realizzati, la Calabria si troverebbe davanti a un salto infrastrutturale capace di cambiare la sua geografia economica e sociale.
E di questo parleremo nella quarta ed ultima puntata della nostra inchiesta sulla nuova SS106 Corigliano-Rossano-Crotone, elaborata andando ad analizzare le carte del Progetto di Fattibilità tecnico-economico che oggi è sottoposto al vaglio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) della Regione Calabria prima di essere pronta alla più lunga e complessa procedura di finanziamento.
Collegare Crotone a Corigliano-Rossano con una variante moderna e sicura significherebbe ridurre drasticamente i tempi di percorrenza, favorire gli scambi, rendere più attrattive intere aree oggi marginali.
Sviluppo economico e nuove opportunità
I benefici non sarebbero solo per chi viaggia. Una nuova arteria veloce significherebbe attrarre investimenti, ridare competitività ai porti di Corigliano-Rossano e Crotone, valorizzare i poli industriali e turistici, rendere accessibili territori oggi penalizzati. Le imprese agricole avrebbero collegamenti più rapidi con i mercati, il turismo potrebbe finalmente contare su un’infrastruttura all’altezza, la logistica troverebbe nuove opportunità di sviluppo.
Il nodo occupazionale: cantieri e prospettive
L’apertura dei cantieri porterebbe migliaia di posti di lavoro diretti e indiretti, tra operai, tecnici, fornitori e indotto. Una boccata d’ossigeno per aree dove la disoccupazione resta tra le più alte del Paese. Ma al di là della fase di costruzione, la vera sfida sarà consolidare nel lungo periodo nuove filiere produttive, evitando che l’opera resti un intervento isolato senza ricadute strutturali.
La politica davanti a un bivio
Se tecnici e ingegneri hanno fatto il loro, la partita ora è tutta politica. Reperire i 4,37 miliardi di euro necessari per CZ372, CZ373 e CZ374 significa inserirli in una programmazione nazionale chiara, convincere il governo che la Jonica è una priorità per il Paese e non solo per la Calabria. Senza questa volontà, i progetti resteranno sulla carta. Con essa, invece, si aprirebbe davvero una nuova stagione per il Sud, con la Calabria finalmente connessa all’Italia e all’Europa in maniera degna.
Tra promesse e realtà
La Statale 106 è da sempre il banco di prova di governi e classi dirigenti. Promesse, progetti, conferenze stampa si sono rincorsi per decenni. Oggi, con i PFTE pronti e depositati, la sfida non è più immaginare cosa fare, ma decidere se farlo davvero. E in questo bivio si gioca non solo il futuro di una strada, ma quello di un intero territorio che aspetta da troppo tempo di uscire dall’isolamento.