Ferrone (Cgil): «Enel attivi un tavolo per il futuro dei 50 lavoratori e del sito di Co-Ro»
Anche il Segretario Generale della Cgil esprime la propria solidarietà alla Uil e al lavoratore della ditta Cosmopol colpito da un provvedimento inatteso di sospensione dal lavoro: «Una cosa indecente»
CORIGLIANO-ROSSANO - Stamani abbiamo dato la notizia di una protesta in atto presso la vecchia centrale Enel di Sant’Irene-Cutura. A incrociare le braccia gli addetti alla vigilanza del sito, dipendenti della Cosmopol, che stanno protestato contro il licenziamento improvviso e senza preavviso di uno dei due vigilanti assegnati all'impianto, il più anziano del gruppo.
Di seguito pubblichiamo le dichiarazioni di Andrea Ferrone, Segretario Generale CGIL e della CGIL Pollino Sibaritide Tirreno in merito a quanto sta accadendo.
Il sindacato «esprime in prima battuta la propria solidarietà alla Uil ed al Lavoratore della ditta Cosmopol (appalto della vigilanza e portierato in centrale Enel) colpito da un provvedimento inatteso di sospensione dal lavoro. Una cosa indecente quanto sorprendente che ha scatenato stamattina una protesta spontanea davanti ai cancelli di contrada Cutura. Si sappia però che questo è solo l’inizio del problema (perché a breve altri di problemi ne arriveranno...) perché siamo alla vigilia del completo abbandono del sito da parte del nuovo management di Enel e del suo AD Cattaneo che è lo stesso, lo ricordiamo, che tre anni fa, appena nominato, ha cancellato d’imperio il progetto della riconversione ad idrogeno che faticosamente (in due anni di lavoro) il sindacato unitario e le istituzioni locali avevano fornito come risposta al declino».
«I “frutti” di tale scelta oggi sono sul piatto, e non ci piace ricordare che da tempo oramai come Cgil avevamo lanciato nei mesi passati l’allarme. Oggi che la “polveriera” Enel è accesa e che nel frattempo abbiamo la nuova giunta regionale (cogliamo l’occasione per fare gli auguri di buon lavoro al presidente Occhiuto ed all’assessore Straface) sarebbe, penso, finalmente arrivato il momento di chiedere al governo ed all’Enel di attivare un tavolo con Cgil Cisl e Uil su questo argomento che riguarda il futuro (nero) di 50 lavoratori ed il futuro di un sito che versa in stato di totale incertezza, tra l’altro situato nel bel mezzo della terza città della Calabria che, ad oggi, non ha il diritto di sapere neanche se l’Enel consentirà di farle avere un lungomare piuttosto che una bonifica del sito».
«Il momento delle chiacchiere è finito, ora è il momento di chiamare il colosso energetico alle sue responsabilità col territorio. La politica ai attivi immediatamente in tal senso e troverà la disponibilità del sindacato come sempre».