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Enel, si apra un confronto serio. Gallo (Mir) invoca un tavolo di confronto

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COMUNICATO STAMPA Il futuro della centrale Enel di Rossano è in mano alle Istituzioni politiche del territorio. Comune di Rossano (e di Corigliano) in primis. Ma anche Provincia di Cosenza e Regione Calabria. L’Enel lo ha fatto capire più di una volta: a noi la centrale di Rossano così com’è (cioè a metano e ad olio combustibile) non conviene più tenerla aperta. Bene. Ed allora? L’Enel ha detto di aspettare proposte e/o suggerimenti dal territorio. Che sia il Comune, la Regione o chi altro, l’importante che arrivi una proposta da valutare. Un ventaglio di idee e proposte a 360°. E se queste proposte non arrivano? L’Enel terrà il nostro bel mausoleo così com’è. Un Titanic che ben presto verrà corroso dalla salsedine del mare, iniziando a cedere a pezzi. Perché l’Enel su questa centrale non vuole più sprecare un solo euro. Abbiamo visto le recenti rivendicazioni degli operai delle ditte dell’indotto. Terminate dopo le rassicurazioni dell’Enel che per il 2016 la manutenzione si farà ancora. E poi? Nessuno pensa al futuro? Possibile che si continui a guardare all’orticello di casa e non a tutto il panorama? Che fine farà la centrale? Che ne sarà dell’occupazione? Ecco, allora è opportuno, così come sta ben facendo il movimento Terra e Popolo, che si studino proposte di rilancio vero e serio della centrale. Abbiamo ricevuto, molto volentieri, l’invito dell’ingegnere Francesco Gallo di Corigliano a stimolare il dibattito. Lo stiamo facendo da sempre. Sin dalle origini del nostro giornale. Accogliamo, quindi, suggerimenti, idee, proposte. “Ci dobbiamo confrontare su un tavolo tecnico – dice Gallo – aperto ad Istituzioni, cittadinanza, associazioni. Non possiamo farci prendere ancora per i fondelli dall’Enel. A cui, insieme al Comune che comunque da quel sito percepisce tributi, non importa nulla di rilanciare la centrale. Allora dobbiamo essere noi ad essere propositivi. Dobbiamo essere noi cittadini a confrontarci, senza esclusivismi e primogeniture. Ma con tanta umiltà. Non è possibile assistere a questo scempio di emigrazione dei nostri giovani. C’è un Piano Strutturale Associato che determinerà – continua Gallo – le linee di sviluppo del nostro territorio per i prossimi 30/40 anni. E noi non vogliamo tenerne conto? Quella centrale ci sarà, riconvertita, o non ci sarà più? Ed al suo posto, in questo secondo caso, cosa ci sarà? Vogliamo farci un parco acquatico, un mega villaggio turistico, una qualsiasi altra cosa che possa creare sviluppo ed occupazione? Benissimo, ma lo dobbiamo sapere. E presto. Altrimenti perderemo l’ennesima occasione per ripartire. Quindi, organizziamoci e decidiamo insieme, noi cittadini, cosa fare di quel sito. L’Enel ha detto di volerci ascoltare. Ma al confronto andiamoci con una o più proposte serie ed appetibili”. Ottimo. Incontro, studio, confronto, discussione: fasi imprescindibili per un discorso di vero rilancio. Dell’Enel così come di tutto il territorio. Dove la politica ha fallito, vediamo se cittadini, associazioni e società civile tutta possono riuscire a far emergere idee e proposte per rilanciare davvero questo territorio.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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