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Emergenza Covid, mondo dello sport in ginocchio: «È la quinta industria italiana»

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La crisi, il fermo, la ripresa: la riflessione a cuore aperto di Salvatore Cropanise, delegato nazionale Csen L'emergenza Covid ha paralizzato il mondo, l'Italia prima di tutti (insieme alla Cina). Un fermo pauroso che ha avvinghiato tutte le declinazioni della vita sociale ed economica. Soffrono le aziende e le partite iva; soffrono le famiglie. Soffrono i disoccupati. Soffre tutta la filiera del made in Italy, anche quella che oggi continua a produrre tra mille difficoltà e pericoli. Ma a soffrire è anche il mondo dello sport. Quello che in temini di Pil, nella nostra nazione, produce qualcosa come 2.5 punti percentuali l'anno. Altro che un semplice gioco. E non è solo il calcio ad essere stato paralizzato dall'emergenza coronavirus. No. Perché attorno al "pallone" ci sono una miriade di altre specialità sportive cosiddette minori che, poi, in realtà minori non lo sono affatto. Che producono economia, che fanno girare un sacco di soldi e che soprattutto fanno leva su un aspetto fondamentale: il benessere sociale. Ora è tutto fermo. Insieme alla fabbrica del calcio si sono fermate tutte le discipline e anche il mondo dell'attività fisica di prossimità (palestre, centri fitness, etc.). E di questo ne ha parlato proprio nei giorni scorsi Salvatore Cropanise, delegato nazionale del Centro sportivo educativo nazionale (Csen), cittadino di Corigliano-Rossano e gestore di quel tempio del fitness e delle discipline minori qual è diventato il PalaEventi di Rossano scalo. Questo il suo contributo, ripreso dalle testate giornalistiche nazionali di settore. «La speranza è quella di superare al più presto questo periodo, con il desiderio di ripartire tutti insieme, con la speranza di ritrovare quella spensieratezza che tutto lo Sport trasmette, sia a livello agonistico che amatoriale. Il Covid-19, così come tutte le cose che hanno un inizio ed una fine, finirà, quindi speriamo tutti che possa non lasciare strascichi troppo pesanti. In questo ultimo periodo molti amici, colleghi, appassionati e simpatizzanti mi stanno contattando, per avere indicazioni e consulenze inerenti alla gestione futura di piccoli e grandi Centri Sportivi. In qualità di Delegato Nazionale Csen, posso dire che l’unica certezza, in questo momento, è che lo Sport si è fermato sia a livello organizzativo, che produttivo: eventi annullati, vita sociale inesistente e rapporti umani che sembrano una chimera. Tutto ciò causa una perdita economica importantissima. Il Ministro dello Sport, Dottor Vincenzo Spadafora, si ritrova a dover fronteggiare un enorme problema nazionale che coinvolge più di 100000 Società, Associazioni Sportive ed altre realtà che ruotano attorno al mondo dello sport in generale, con conseguente nocumento di milioni di associati e tesserati, tra cui Tecnici, Allenatori, Personale Amministrativo, Custodi ed altre maestranze. Trattasi di settore altamente importante a livello salutistico, sociale ed economico, che deve essere tutelato. Relativamente all’aspetto economico, avrei piacere che i governanti tenessero bene in mente che lo Sport deve rientrare a pieno titolo in tutti i provvedimenti che prevedono il supporto finanziario, così come si sta facendo con le industrie. E questo perché lo Sport italiano è la quinta industria con una partecipazione al Pil di 2.5 punti, quindi qualche miliardo di euro. Se questo intervento statale a favore dello Sport non dovesse succedere, sarà molto difficile che il nostro mondo possa rialzare la testa. Aspettando indicazioni ministeriali, ad oggi restano soltanto proposte fatte dal nostro Presidente Nazionale Csen, Dottor  Francesco Proietti e dal Ministro dello Sport, Dottor Vincenzo Spadafora. L’Ente Csen resta sempre pronto a comunicare ai propri associati eventuali direttive a riguardo, dimostrando grande sensibilità nei confronti di tutti loro».

IN ESTATE LA PANACEA DEL TURISMO DEVE ESSERE LO SPORT

«Una delle proposte che voglio fare nella provincia di Cosenza, dove esercito il mio mandato, è quella di rivedere per questa stagione estiva 2020, la tassa di soggiorno, in modo che se nel mese di Maggio ci sarà una ripresa del settore sportivo, si possa proporre alle Federazioni Nazionali di effettuare ritiri sportivi, stages, corsi di formazione ed allenamenti nelle nostre strutture ricettive. Purtroppo, nelle proposte economiche nazionali federali, questa tassa, seppur simbolica, costituisce l’ago della bilancia, facendo sì che gli operatori turistici perdano per pochi euro, eventuali offerte economiche proposte dagli organizzatori locali. Alla ripresa, ci sarà bisogno di costituire sul territorio delle Consulte dello Sport con i Comuni, coinvolgendo i Presidenti delle innumerevoli Associazioni Sportive e Società presenti, facendo proprie le loro esigenze e trovando soluzioni agli eventuali problemi. Dobbiamo essere pronti a rileggere il momento politico-socio-economico, trovando nuove strategie e nuove fonti organizzative. Prendo in prestito un pensiero di Albert Einstein che a tal proposito diceva che la mente è come un paracadute e che funziona soltanto quando è aperto».
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.