Al Teatro Sybaris di Castrovillari la Calabria delle radici: tra musica, storia e tradizioni
Consegnato il “Premio Cultura” ad Antonio Corsi, collaboratore di fiducia del Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani
CASTROVILLARI - Un viaggio nel cuore dell’Arbëria, tra musica, storia, usi, costumi, gastronomia e religiosità popolare riconosciuti come patrimonio materiale e immateriale dei Beni Culturali Italiani: è questo il filo conduttore dell’iniziativa che, per un’intera giornata, ha animato il Teatro Sybaris di Castrovillari. Un evento dedicato alla Calabria delle radici, quella viva e pulsante che continua a esprimersi attraverso le sue tradizioni popolari, la creatività e la memoria condivisa delle comunità locali.
L’appuntamento, organizzato dalla Pro Loco Arbëria di Lungro e dall’Associazione Culturale Arca Communication, era parte del cartellone “Identità Calabra – La Calabria delle Radici”, promosso dalla Pro Loco di Castrovillari con il sostegno della Regione Calabria e il patrocinio del Comune di Castrovillari e della F.I.T.P. La direzione artistica è stata affidata a Gerardo Bonifati.
Guidati dalle domande di Carlo Catucci, Presidente di ARCACommunication e di Rosa Carbone, presidente della Pro Loco di Lungro, si sono avvicendati sul palco studiosi e rappresentanti delle comunità arbëreshe, offrendo ai più giovani uno sguardo ricco e approfondito sull’identità culturale arbëreshë presente in Calabria.
Gianluca Gallo, Assessore regionale con delega alle Minoranze Linguistiche: «la Calabria delle Radici e delle Tradizioni credo che sia fortemente identitaria, di tutto questo forse per troppo tempo ci siamo vergognati ed invece oggi ci accorgiamo che possiamo esporlo come vessillo perché da questa terra sono passati popoli che hanno fatto la storia del Mondo ognuno di essi ha lasciato una traccia. Il fatto di avere qui a distanza di oltre cinque secoli la presenza della comunità arbëreshe che è riuscita perfettamente ad integrarsi mantenendo però usi, costumi, lingua e persino riti. Credo che sia un valore aggiunto inestimabile che noi dobbiamo raccontare a noi stessi primi, per rafforzare la nostra consapevolezza e l’orgoglio ma, anche raccontare al Mondo, un Pianeta, in questo momento nel quale si versa sangue di innocenti, senza motivazioni vere».
La consigliera regionale Elisabetta Santoianni ha parlato dell’accoglienza e come questa da i suoi frutti. «Noi, (sottolineando il fatto che anche lei è arbëreshe), ci siamo integrati, i nostri avi si sono integrati benissimo e la Calabria ci ha accolti in modo esemplare custodendo le nostre tradizioni la nostra identità aiutandoci in questo percorso. E oggi la Calabria riveste un ruolo importante anche per questa identità italo albanese che risiedono in questi luoghi».
Il Presidente nazionale della F.I.T.P., Gerardo Bonifati, ha offerto una riflessione sul ruolo delle tradizioni popolari nella società contemporanea: Ha parlato delle tradizioni come di «linguaggi vivi», capaci di raccontare le comunità meglio di qualsiasi documento scritto. Per Bonifati, il compito delle associazioni culturali «non è solo quello di preservare, ma di far rivivere i patrimoni popolari, rendendoli strumenti dinamici di identità e dialogo».
Il presidente della Pro Loco di Castrovillari, Eugenio Iannelli, ha invece sottolineato il valore comunitario dell’iniziativa: Ha evidenziato come eventi come “Identità Calabra” dimostrino la forza dell’associazionismo e la capacità delle comunità locali di unirsi per narrare se stesse con orgoglio. Ha rimarcato che il lavoro delle Pro Loco «è fondamentale per costruire ponti tra passato e futuro, radicando i cittadini nella propria storia mentre si guarda allo sviluppo culturale e turistico del territorio».
Tra i relatori: Gianfranco Castiglia, Dottore di Ricerca UNICAL; Flavia D’Agostino, presidente della Pro Loco di Civita ed esperta di lingua albanese; Saverina Bavasso, giornalista della Pro Loco Arbëria di Lungro. Un importante approfondimento è stato dedicato alle Vallje, patrimonio immateriale arbëreshë, grazie alla relazione della professoressa Maria Antonietta Rimoli. Spazio anche alla spiritualità bizantina, “tra Oriente e Occidente”, con l’intervento di Papàs Pietro Lanza, Vicario Generale dell’Eparchia di Lungro, e alla funzione delle icone come “ponte tra cielo e terra”, illustrata da Elia Luigi Manes, iconografo e mosaicista.
Uno dei momenti più intensi è stato il racconto dell’“Oro bianco d’Arbëria”, a cura del professor Gianfranco Donadio (UNICAL), accompagnato dalla proiezione del film documentario di osservazione dedicato alla storia della miniera di salgemma di Lungro, Sale & Sapienza, realizzato da Agostino Conforti, Gianfranco Donadio e Francesco Spingola. La salina, dismessa negli anni ’70, fu per secoli un elemento identitario e una risorsa fondamentale per l’intera piana di Sibari. Il tema è stato ulteriormente arricchito dalla mostra “Il ciclo dei salinari” del Maestro Francesco Senise.
La giornata ha offerto anche un tuffo nei colori e nelle forme del costume arbëreshë, indossato dalla Madrina del Carnevale, 2025, Sofia Lampis e alla piccola esposizione di bambole in abito tradizionale realizzate da Gemma Ceccarini e alla proiezione del video sulla Filanda Filardi di Civita.
Il viaggio nel linguaggio del cibo ha trovato spazio nella dimostrazione dedicata alla Dromësat, antica pasta arbëreshe, raccontata e preparata da Enzo Filardi e dallo chef Francesco Algieri, che hanno coinvolto attivamente anche i relatori. Le tradizioni gastronomiche arbëreshë si sono intrecciate con quelle castrovillaresi grazie alla collaborazione delle signore dei centri sociali “L’Amicizia” e “Varcasia”, insieme agli studenti dell’IPSEOA di Castrovillari. Presenti tra gli altri, Anna Prenestini del dipartimento agricoltura, il vicepresidente della Provincia Gianfranco Lamensa, il sindaco di Civita Alessandro Tocci.
A chiudere la serata, il concerto del coro “Voci di Pace” di Spezzano Albanese, diretto da Emanuele Armentano, giornalista e direttore di Dirittodicronaca.it. con un repertorio scelto per celebrare le radici arbëreshe e rinnovare lo spirito della cultura locale attraverso la musica.
Intanto ieri sera al Teatro Sybaris successo per lo spettacolo del Gruppo Folklorico della Pro Loco di Castrovillari dal titolo: “Civita…S – Inter sacra et celebrationes populi” , che esplora la religiosità popolare castrovillarese, sui riti sacri e le feste popolari. Spettacolo che la Pro Loco ha dedicato ad un componente del gruppo, Piero Rizzo, venuto a mancare prematuramente. Nel corso della serata, presenti i massimi vertici della Consulta scientifica della F.I.T.P. (Federazione Italiana Tradizioni Popolari) è stato consegnato il “Premio Cultura” ad Antonio Corsi, collaboratore di fiducia del Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani. La carriera di Corsi, nuovo Presidente del Conservatorio di Frosinone,è contraddistinta da numerosi incarichi di rilievo a livello regionale e nazionale
Oggi invece presso il Protoconvento Francescano, Seminari Formativi riconosciuti dal MIM in partenariato con CNUPI (Confederazione Italia delle Università Popolari Italiane) dal titolo: "Radici, feste e riti: La tradizione messa in scena” a cui seguirà una visita guidata alla Basilica Pontificia Minore della Madonna del Castello a cura di Gianluigi Trombetti, bibliotecario dell'Accademia Pollineana mentre domani (domenica 16 novembre) si chiuderà con lo spettacolo: “Luigi Russo Experience - ‘N ‘aχitu d’amuru” di Carmine Mazzotta ore 18.00 Teatro Sybaris.
(foto di Giuseppe Iazzolino)