Dalla Sibaritide al Lazio: il pastore del Codex continua il suo cammino
L’ex arcivescovo di Rossano-Cariati, Santo Marcianò, protagonista della riqualificazione del Codex e del Museo Diocesano fino al riconoscimento Unesco, si è insediato alla guida della Diocesi Frosinone-Ferentino-Anagni

ANAGNI (FR) – Monsignor Santo Marcianò, già arcivescovo di Rossano-Cariati dal 2006 al 2013, ha ufficialmente assunto la guida della vasta arcidiocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e Anagni-Alatri. Tre gli appuntamenti solenni che hanno segnato il suo insediamento: l’ingresso a Frosinone, quello a Ferentino – dove ha attraversato le vie del centro storico in sella a una mula bianca, rinnovando una tradizione secolare – e infine la celebrazione nella cattedrale di Anagni, di cui è anche vescovo titolare.
Un bagno di folla e una grande partecipazione istituzionale hanno accolto l’arcivescovo calabrese: presenti il ministro della Difesa Guido Crosetto a Frosinone, il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Ferentino, insieme al presidente del gruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri, al sottosegretario agli Esteri Maria Tripodi e al senatore di Fratelli d’Italia Lucio Malan.
Per la comunità rossanese, la nomina di Marcianò porta con sé un forte legame identitario: fu lui, infatti, tra le tante altre opere materiali e immateriali che ha lasciato sul nostro territorio, a guidare il processo di valorizzazione del Codex Purpureus Rossanensis e del Museo Diocesano, fino al riconoscimento del manoscritto bizantino come Patrimonio Unesco nell’ottobre 2015, di cui quest’anno ricorre il decennale.
Nelle sue parole di insediamento non è mancato un appello alla responsabilità civile: «Le città sono splendide, ma spesso afflitte da problemi sociali, economici e ambientali. Io li accolgo nel cuore e insieme alle comunità lavoreremo per affrontarli a servizio della dignità e del bene comune».
Con il suo nuovo incarico, mons. Marcianò si conferma figura di primo piano della Chiesa italiana, capace di intrecciare radici calabresi, missione pastorale e sensibilità civile. - foto copertina giornalistitalia.it