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Detenuti di Castrovillari e teatroterapia, Aprustum porterà in scena "Finale di partita" di Beckett

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CASTROVILLARI – Sabato 5 Aprile Aprustum porterà in scena lo spettacolo "Finale di partita" di Samuel Beckett, frutto di un percorso artistico e umano svoltosi all’interno della Casa Circondariale “Rosetta Sisca” di
Castrovillari. 

Per la prima volta il risultato di un laboratorio teatrale per i detenuti verrà presentato sulle tavole del palco del Teatro Sybaris e non solo all’interno della struttura carceraria. Un’ulteriore barriera cade grazie al linguaggio universale del teatro. 

Finalmente sarà possibile far vedere al pubblico della cittadina che il carcere non è solo un luogo di pena, di dolore e di espiazione, ma un luogo che fornisce anche occasioni in cui sia possibile rielaborare le proprie esperienze negative, vivere emozioni positive che proiettino i detenuti verso un futuro meno buio, una volta tornati alla vita fuori dalle mura del carcere.

I primi laboratori teatrali di Aprustum all’interno dell’Istituto Penitenziario “Rosetta Sisca” sono stati realizzati agli inizi del nuovo millennio. Dopo una pausa, Aprustum ha ripreso la collaborazione nel 2022 con il progetto “Senza telefono”, in cui la prima fase è stata dedicata agli esercizi di base per conoscere il linguaggio del teatro e stimolare la creatività di ognuno; la seconda invece, mirata all’elaborazione del proprio vissuto, divenuto poi testimonianza in scena, integrato da stralci della grande drammaturgia italiana.

La collaborazione è proseguita nel 2024 con il nuovo progetto “Un lungo silenzio si fece udire. Viaggio nel mondo di Beckett”. Anche questa volta si è iniziato con un percorso laboratoriale dedicato allo spazio scenico, alla respirazione, improvvisazione, ecc. per poi arrivare a Beckett. Autore che ci ha permesso di concentrarci e approfondire la condizione del detenuto, costretto a vivere nei pochi metri quadrati della cella e i cui rapporti col mondo sono filtrati dalla televisione e dai racconti dei familiari.

Proprio interrogandoci sul rapporto tra il dentro e il fuori, sulla staticità e ripetitività della vita quotidiana all’interno del carcere, sulla vita fatta di attese e di conteggi di giorni tutti uguali, attesa di qualcosa che non arriva mai, siamo alla fine giunti ad individuare in “Finale di partita” il testo che potesse permetterci di portare alla luce questi temi. 

“Finale di partita” è ambientato in una camera spoglia, una sorta di bunker, dove ci sono solo due bidoni della spazzatura. I personaggi sono un cieco su una sedia a rotelle, un servitore-figlio che si muove in continuazione e i due genitori decrepiti del cieco che vivono nei bidoni. Un mondo desolato in cui la farsa e la tragedia si mescolano continuamente.

Lo spettacolo verrà messo in scena sabato 5 aprile al Teatro Sybaris e vedrà due detenuti nelle parti di Hamm e Nagg, e Katia Sartore e Fedele Battipede, due attori della compagnia di Aprustum, nelle parti di Nell e Clov. La regia è di Casimiro Gatto.

Secondo il Dirigente dell’Istituto Giuseppe Carrà, ancora una volta i detenuti del Carcere di Castrovillari sono posti al centro di attività scientifico-trattamentali tese alla riscoperta di valori mai conosciuti. Per questo la continua proposizione di progetti sperimentali di teatroterapia pone l’Istituto di Castrovillari in una posizione di avanguardia nell’ambito del trattamento rieducativo del detenuto e - al tempo stesso -questo tipo di attività viene sempre più apprezzata dai detenuti tanto che il corso non ha subito defezioni. 

Il teatro, pertanto, diventa strumento potente di aggregazione e di comunicazione, oltre che di espressione artistica, volto a superare la spersonalizzazione di quello che, Marc Augè, ha definito un non-luogo. Dunque, una battaglia tesa alla riappropriazione del concetto di persona quindi, una sorta di fuga da ruoli e dinamiche tipici della detenzione, per la sostituzione con meccanismi relazionali basati sull’autocontrollo, sulla sfida catartica con sé stessi, con quelli legati alla collaborazione, allo scambio e alla condivisione.

È stato possibile realizzare questo percorso grazie alla sensibilità e alla disponibilità del Direttore dott. Giuseppe Carrà, dei responsabili dell’area educativa, dott. Luigi Bloise e dott.sa Elisabetta Grisolia, e alla preziosa collaborazione del personale della polizia penitenziaria e del comandante dott. Carmine Di Giacomo. Fondamentale per la realizzazione del progetto è stato il contributo economico dato dalla Fondazione Carical.
 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.