“Educare alla giustizia”, all'Unical la lezione antimafia del Procuratore Capomolla
Il seminario è organizzato nell’ambito delle attività del corso universitario di Pedagogia dell’Antimafia e si terrà lunedì 10 marzo, alle 14.00, presso la Sala Stampa del Centro Congressi “Beniamino Andreatta”

RENDE - “Educare alla giustizia” è il tema del seminario organizzato nell’ambito delle attività del corso universitario di Pedagogia dell’Antimafia, attivo presso il dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Università della Calabria, che si terrà lunedì 10 marzo, alle 14.00, presso la Sala Stampa del Centro Congressi “Beniamino Andreatta”. Gli universitari di Scienze dell’Educazione incontreranno il Procuratore della Repubblica, Vincenzo Capomolla, per discutere le ragioni del contrasto educativo alla cultura mafiosa.
L’incontro sarà aperto dai saluti istituzionali delle Autorità Accademiche e Militari: interverranno Francesco Scarcello, Prorettore Vicario dell’UniCal, Rossana Adele Rossi, Coordinatrice del Corso di Studio Unificato in Scienze dell’Educazione e Scienze Pedagogiche, e Andrea Mommo, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Cosenza. L’introduzione ai lavori è stata affidata a Ines Crispini, Presidente del Comitato Unico di Garanzia dell’ateneo, mentre le conclusioni a Mario Caligiuri, Direttore del Master in Intelligence e Presidente della Società Italiana di Intelligence. La tavola rotonda sarà coordinata da Giancarlo Costabile, docente di Pedagogia dell’Antimafia al DiCES UniCal.
Capomolla sarà premiato per il suo importante contributo nella lotta ai poteri criminali in considerazione dell’attività svolta a Catanzaro come Pubblico Ministero e Procuratore Aggiunto, guidando, peraltro, negli ultimi due anni la Procura antimafia dopo il trasferimento a Napoli di Nicola Gratteri.
L’iniziativa vuole indagare il contributo dell’educazione critica alla costruzione di una cultura della cittadinanza attiva e della giustizia quali nuclei di un’antimafia sociale intesa come pedagogia del cambiamento responsabile.
«Vincenzo Capomolla – dichiara Giancarlo Costabile – è tra le espressioni più significative di una magistratura credibile che ha saputo ricostruire con risultati concreti il senso dello Stato in una terra storicamente caratterizzata da fenomeni distorsivi anche nelle istituzioni apicali deputate alle azioni repressive. Il Procuratore Capomolla è innegabilmente un punto di riferimento per la promozione di una pedagogia civile contro le sudditanze e la violenza che nutrono l’immaginario mafioso e la zona grigia in relazione con i centri del potere criminale».
«La responsabilità a cui presto sarà chiamato alla guida della Procura di Cosenza – conclude Costabile –, dopo l’entusiasmante stagione passata alla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, rappresenta una straordinaria occasione per continuare in Calabria una stagione di riscatto e cambiamento».