La ricerca di Sybaris e Thurii stuzzica sogni. Ora si pensa ad un comitato civico
Le ricerche dell'ingegnere Nilo Domanico, racchiuse in un libro, rispetto alla individuazione dell'antica Fonte di Thurii, attorno alla quale si sviluppò la "città ideale" disegnata da Ippodamo da Mileto, ha innescato un movimento di interesse culturale e identitario a Corigliano-Rossano
CORIGLIANO-ROSSANO – Sybaris e Thurii mania? Probabilmente sì e anche se fosse solo un sogno, andare alla ricerca di quella che ormai è l’Atlantide magno greca della Calabria sembra essere diventato un pensiero fisso per i cultori della storia, della mitologia e della consapevolezza del territorio del nord-est.
La scoperta fatta dall’ingegnere Nilo Domani nelle campagne a sud ovest di Corigliano-Rossano, nell’agro di San Nico, lungo quello che è il paleoalveo del fiume Crati, che porta dritta a porsi molte e circoscritte domande sulla localizzazione di Sibari e di Thuri, la città ideale disegnata da Ippodamo da Mileto, riscrivendo di fatto la storia, ha scatenato ineteressi ed entusiasmo.
Dov’è Sibari? È la domanda ricorrente. È la domanda che dal 28 dicembre scorso, quando gli studi di Domanico sono stati presentati in una Sala Rossa di San Bernardino che non si vedeva così stracolma e attenta per un evento culturale da diverso tempo, continua a rincorrersi sulla bocca ormai di tutti. Anche se fosse solo un sogno o una boutade, un abbaglio o… realtà. L’interesse è altissimo. Così alto che in città ha iniziato a muovere i primi passi un comitato spontaneo di intellettuali, imprenditori, liberi professionisti, studenti consapevoli di voler promuovere la Ricerca di Sybaris e Thuri.
«La recente presentazione alla città dello studio scientifico dell'ingegner Nilo Domanico – si legge in una nota a firma di Luca Policastri, tra i promotori di questa nuova entità sociale - relativo al paesaggio antico della Sibaritide ha ridato vigore a quella suggestione mai sopita che suscita il mistero che ancora avvolge le città di Sybaris e Thuri e la possibilità del loro ritrovamento».
In particolare, la scoperta di Domanico in zona San Nico, nelle vicinanze della fonte identificabile con la storica "fonte Thuria", di una consistente porzione (40 ml) di un antico manufatto murario che, stando a quanto ipotizzato dall'archeologo Lozito in una recente intervista rilasciata all'Eco dello Jonio, risalirebbe ad epoca greca, «è un ulteriore indizio – scrive Policastri - affatto trascurabile che legittima l'interrogativo sulla possibilità che proprio dalle profondità di quella vasta area ricadente in destra del fiume Crati possano emergere resti delle antiche città. Un'area già indagata dall'ingegner Cavallari alla fine dell'800, allorché riportò alla luce un grande tumulo funerario custode delle ceneri di un defunto di epoca greca e di parte del suo corredo funerario, tra cui le famose laminette d'oro inciso, da allora custodite nel Museo Archeologico di Napoli. Un tumulo non isolato, per come la stessa orografia dei luoghi dimostra, e che, anche in virtù di altri recenti rinvenimenti simili, fa pensare ad una vera e propria necropoli».
Tutto ciò ha inevitabilmente riportato alla memoria di molti la persona di Ermanno Candido a cui, «nel mio caso specifico – sottolinea - oltre il legame di parentela, mi legava una grande ammirazione». «A lui – aggiunge - che della storia di Sybaris si innamorò sin da quando arrivò in zona per lavorare, da geometra, alla Bonifica della Piana, negli anni 30, va il merito indiscusso di aver dato il via, con la famosa Associazione Ritorno A Sibari, alla campagna di sensibilizzazione che sfociò nell'avvio degli scavi del Parco del Cavallo che portarono alla luce Copiae».
E proprio in memoria di quella straordinaria iniziativa sembra sensato che anche oggi possa ritrovare slancio l'idea che Sybaris e Thurii vengano portate alla luce da auspicabili nuove campagne di scavo. Un primo nucleo di persone ha avvertito questo richiamo che vuole condividere con quanti ne avessero voglia. E a tale scopo ha indetto un incontro, presso Il Salice Resort, per il prossimo 6 febbraio alle ore 18 durante il quale verranno gettate le basi del costituendo nuovo Comitato.