Il MuMam di Cariati, una realtà museale in crescita che promuove la cultura locale
La direttrice Assunta Scorpiniti traccia un bilancio positivo di questo primo anno d'attività e di presenza sul territorio: «L’interesse del pubblico e il rapporto diretto con gli artisti mi ha riempito di gioia»
CARIATI - Il Museo civico del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni di Cariati (Mumam) si appresta a diventare, ad un anno dalla sua istituzionalizzazione, un vero e proprio punto di riferimento nel panorama museale del territorio.
Un riferimento importante anche per quel fenomeno turistico detto “delle Radici”, grazie al quale molti italo-discendenti decidono di mettersi in viaggio per conoscere e ripercorrere la propria storia familiare e la propria cultura d’origine scoprendo, attraverso queste esperienze integrate che vengono loro offerte, la realtà dei luoghi da cui provengono.
Il Museo diventa perciò «un luogo di comunità, di incontro e di scambio», come lo ha definito la direttrice Assunta Scorpiniti che, nel fare un bilancio dell’anno trascorso, si è detta estremamente soddisfatta e felice dei risultati raggiunti.
Tanti i visitatori accorsi in questi mesi e tante le iniziative ospitate. Gli appuntamenti culturali, inseriti nel programma estivo promosso dall’Amministrazione Comunale, hanno confermato il trend:
«È stata una stagione intensa, sotto tutti punti di vista – afferma ancora Scorpiniti. L’interesse del pubblico e il rapporto diretto con gli artisti mi ha riempito di gioia».
Tra gli appuntamenti più riusciti, infatti, vi è sicuramente la rassegna “Artisti al Museo”. E poi “Note sotto le stelle”, l’incontro culturale “Viaggiatori del Grand Tour e turisti colti a Cariati Dal Seicento al Novecento”, l’inaugurazione del PoeMare Festival, insomma, tante iniziative e un ottimo riscontro di pubblico.
Non solo turisti e cittadini, ma anche scuole e gruppi di studenti provenienti dall’intero territorio hanno popolato le sale del museo.
«Ciò che mi ha colpito di più – ci racconta la direttrice – è la reazione dei bambini. Spesso arrivano direttamente dai locali che circondano la struttura mentre consumano i pasti con i loro genitori. Ce li ritroviamo all’ingresso del museo, incuriositi da ciò che è conservato all’interno. Una grande gioia riuscire a catturare l’attenzione e l’interesse dei più piccoli».
Un’esperienza vincente, quindi, che continuerà ad essere un richiamo importante per tutto il territorio, un luogo di comunità verso cui ritornare.