Festa della bandiera a Morano Calabro, successo di pubblico e di critica
De bartolo e Donadio: «Sono questi i frangenti in cui una comunità si riappropria con orgoglio delle proprie radici. Siamo assai compiaciuti di aver spalancato le porte a nuove forme di adesione che coinvolgono amici di nazionalità diverse»
MORANO CALABRO - È un giudizio lusinghiero quello che gli amministratori moranesi consegnano ai media riguardo alla XIX edizione della Festa della Bandiera, per «qualità e riscontro sociale ed economico».
Un intervento che analizza i risultati e li proietta nel futuro. E lo fa dopo due giorni intensi passati a coordinare una serie di appuntamenti confluiti in un unico contenitore, il più importante del palinsesto estivo moranese. Tanto rilevante da ritenerlo Marcatore Identitario Distintivo.
Perché per l'esecutivo, che promuove la manifestazione in strettissima sintonia e collaborazione con l'associazione cultOUR, la Kermesse è una vera e propria etichetta, qualcosa su cui continuare a investire risorse, mezzi e professionalità.
Dunque, si dicono «molto soddisfatti» sia il sindaco Nicolò De Bartolo sia il consigliere Mario Donadio. Entrambi sottolineano come «nemmeno la fastidiosa pioggia che a tratti ha accompagnato la serata conclusiva dell'evento, sia riuscita a penalizzare del tutto il suggestivo cerimoniale».
«Il grande afflusso di pubblico – osservano i due amministratori - ci ripaga ampiamente dell'impegno profuso. E ripaga soprattutto quei soggetti, gruppi e privati cittadini, che hanno contribuito lavorando in largo anticipo, di braccia e di testa. Abbiamo incontrato in questi giorni visitatori provenienti dai paesi contermini, da altre regioni e finanche dall'estero. Siamo assai compiaciuti di aver spalancato le porte in questa edizione a nuove forme di adesione che coinvolgono amici di nazionalità diverse. È stato bello constatare il "sacro zelo" di tanti giovani. Sono questi i frangenti in cui una comunità si riappropria con orgoglio delle proprie radici. Come non evidenziare qui il talento di tanti artisti e di chi ha saputo emozionarci con la recita della coinvolgente prece al nostro santo co-patrono Bernardino, versi scritti e donati alla comunità dal prof. Biagio Giuseppe Faillace».
«Vogliamo, ancora, sinceramente ringraziare tutti i sodalizi che hanno interagito con noi e ogni singola persona – aggiungono De Bartolo e Donadio – che abbia in qualche modo aiutato la complessa macchina organizzativa. Siamo riconoscenti al Gruppo Musici Arma Murani, per aver saputo incorniciare con melodie e suoni d'altri tempi una storia di coraggio e orgoglio. Siamo grati ai membri dell'associazione cultOUR, registi impeccabili della cerimonia, alla Proloco, ai rioni Castello, Giudea e Olmi, agli Archibugieri Trombonieri Senatore di Cava de' Tirreni, che hanno scelto Morano per presentare in anteprima nazionale il loro formidabile spettacolo di luci, botti e musica. Un ringraziamento lo riserviamo alla Protezione Civile del Pollino, al Gruppo Speleo del Pollino e all'Anc di Castrovillari per l'efficiente servizio d'ordine prestato, prodromo del fatto che la sinergia pubblico/privato e l'inclusione sono possibili anche nel nostro territorio e sono più forti delle sterili polemiche. Grazie a tutti i corpi di Polizia e al Comune di Rotonda. Un plauso particolare all'emittente Radio Pollino per aver ottimamente coperto l'evento, consentendone la fruizione a tanti nostri concittadini lontani. A tutti gli sponsor e agli operatori economici che hanno allestito le botteghe, speciale riconoscenza. Grazie al manager Antonello Gialdino, per aver messo in scena la quarta edizione del teatro di strada, e al sig. Biagio Russo, a pieno titolo promoter del borgo in ambito territoriale. Grazie, infine, all'Ufficio Stampa dell'Ente, che ha curato la comunicazione della kermesse, alla struttura municipale e all'intera squadra di governo, che crede nella valorizzazione e divulgazione del nostro patrimonio immateriale, sostenendo con decisione ogni valida iniziativa».