L'attesa è finita: a Sibari lo scavo in pubblico del ritrovamento di due lamine d'oro a Favella di Corigliano-Rossano
Una scoperta straordinaria che domani verrà analizzata e studiata sotto gli occhi dei visitatori. Demma a Repubblica: «Trasformiamo questo rinvenimento in un'occasione di conoscenza per tutti, rendendo il cantiere visibile e visitabile»
CASSANO JONIO – C’è grande attesa ed altrettanta curiosità per l’evento del 30 marzo, “Mnemosyne: la memoria e la salvezza”, durante il quale il Museo Nazionale archeologico della Sibaritide ed il Parco del Cavallo apriranno le porte ai visitatori gratuitamente per la presentazione di un’interessante, nuova scoperta.
Scoperta che la Soprintendente Abap di Cosenza, Paola Aurino, e il direttore, Filippo Demma, presenteranno nel corso della conferenza stampa di domani alla presenza anche del Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto.
Ad anticipare la novità ci ha pensato Repubblica questa mattina, riportando la notizia di un importante ritrovamento avvenuto nei pressi dell’antica città di Sibari: «Due piccoli frammenti d'oro accartocciati che tanto possono dirci su come, nell'antichità, i nostri antenati pensavano di raggiungere la vita eterna. Le lamine auree in questione, iscritte con lettere maiuscole dell'alfabeto greco, sono state ritrovate a Sibari, nell'antica necropoli di Thurii, colonia greca del V secolo a.C., durante lo scavo di una tomba».
Il ritrovamento è piuttosto recente e sarà protagonista di un avvenimento eccezionale: le operazioni di microscavo in laboratorio, effettuate dall’antropologo con strumenti all'avanguardia, e l'immediato restauro di quanto si scopre, avverranno alla presenza dei visitatori.
«Le iscrizioni non sono state ancora lette», racconta Filippo Demma, direttore del Parco di Sibari a Repubblica. «Faremo tutto in pubblico: la mattina ci saranno le visite per le scuole, il pomeriggio poi il laboratorio è aperto a tutti, come se fosse un museo».
La sepoltura è stata rinvenuta un anno fa ed è conosciuta come Tomba 22.1 di Favella. Subito dopo il ritrovamento è stata trasportata in laboratorio ed ora verrà studiata ed esaminata in pubblico. Un progetto particolare ed unico che assegna alla Calabria un primato in Italia.