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Grande partecipazione alla presentazione del libro di Carlino sulla storia di Crosia

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CROSIA - Nel Salone della Delegazione Comunale di Mirto, patrocinato dall’Amministrazione Comunale di Crosia, nei giorni scorsi, in un salone gremito in ogni ordine di posti, alla presenza del Sindaco di della Città, Antonio Russo, dell’assessore alla cultura Paola Nigro, di Marta Pellegrini in rappresentanza della Casa Editrice L. Pellegrini di Cosenza, dello storico Pierpaolo Cetera, prefatore del volume, del sociologo Antonio Iapichino coordinatore dei lavori e di Angela Toscano Mandatoriccio, ultima discendente del casato dei Mandatoriccio, si è tenuto l’atteso incontro di presentazione del volume: Crosia. “Storia e vicende di un grande Ducato. I Mandatoriccio e le loro Cinque Terre” scritto da Franco Emilio Carlino, mandatoriccese di nascita, già cittadino di Crosia negli anni ʼ70.

L’autore, non nuovo alla ricerca storica e genealogica, con la presente pubblicazione raggiunge il formidabile traguardo della 30a pubblicazione personale. La sua bibliografia personale è inoltre corredata da altre 20 pubblicazioni realizzate insieme ad autori vari, è risultato due volte tra i vincitori nel campo della narrativa in due distinti concorsi, è autore di numerosi articoli e collaboratore con diverse testate giornalistiche locali, regionali e nazionali, oltre che socio corrispondente dell’Accademia Cosentina, socio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e componente del Comitato Scientifico dell’Università Popolare di Rossano. 

Incontro interessante, serata bella e di grande spessore, meraviglioso pomeriggio culturale, partecipazione degna di nota sono alcune delle osservazioni di un attento pubblico intervenuto alla presentazione del libro.

I lavori, del ricco pomeriggio culturale, sono stati introdotti da Antonio Iapichino, seguiti dai saluti di rito portati ai presenti dal Sindaco della Città e dall’assessore alla cultura, che hanno voluto ringraziare e complimentarsi con l’autore per il lavoro completo circa il profilo storico dedicato alla Città di Crosia.

«Un lavoro di grande interesse da me molto apprezzato - ha riferito il sindaco nel corso del suo intervento - e consegnato in anteprima al Procuratore Generale Antimafia di Catanzaro Nicola Gratteri».

Ringraziamenti sono arrivati dall’assessore alla Cultura che ha definito l’evento «una serata culturale interessante e di grande valore, intorno a un illustre lavoro del Professore Carlino, per immergerci nella storia di Crosia e il Ducato dei Mandatoriccio, uno stimolo per i lettori per conoscere e amare il passato».

I lavori, egregiamente coordinati, sono proseguiti con il saluto di Angela Toscano Mandatoriccio, ultima discendente del nobile casato la quale, dopo aver ringraziato il Sindaco e l’Assessore per aver dato spazio attraverso l’evento al ricordo dei propri antenati titolari del Ducato di Crosia, non ha mancato di sottolineare la gratitudine nei riguardi dell’autore, quale «uomo di cultura ed eccellente ricercatore, il quale con questo studio prezioso e profondo, è riuscito a ricostruire un percorso storico di grande rilievo, con cenni storici non facili da reperire». 

È seguito l’intervento di Marta Pellegrini che nel ringraziare tutti per l’accoglienza ricevuta ha inteso poi sottolineare il valore culturale delle opere di Carlino, la sua serietà e la competenza dimostrata nel suo lavoro, «ormai alla quinta pubblicazione con la nostra casa editrice di cui Carlino è una risorsa.      Una corposa ricerca, condotta in modo rigoroso e appassionato, che ricostruisce nitidamente i tratti identitari della storia di Crosia – e dei feudi di Mirto, Caloveto, Calopezzati, Mandatoriccio e Pietrapaola – al centro di importanti vicende nel corso dei secoli. Un’opera che per le sue caratteristiche assume un significativo valore culturale, riuscendo nell’obiettivo, affatto scontato, da un lato, di catturare l’attenzione di quanti guardano con interesse alle vicende del passato, dall’altro, di stimolare i più giovani ad una più responsabile considerazione delle proprie radici. Uno sforzo investigativo che rappresenta, in definitiva, oltre che un omaggio sincero dell’autore ai luoghi in cui è vissuto e ha maturato la sua vocazione per la storia, un contributo rilevante alla valorizzazione di un territorio del quale, con quest’ultimo lavoro, riesce ad offrire un profilo ancora più dettagliato ed esauriente di quanto finora conosciuto».

Il pomeriggio culturale è poi proseguito con la relazione dello storico Pierpaolo Cetera che ha tracciato quello che è stato l’interessante lavoro di ricerca portato avanti dall’autore.

«Dal suo esordio – riferisce nella sua completa analisi il Prefatore – con il ben documentato lavoro sulla sua “Mandatoriccio storia, costumi e tradizioni” (2010) d’impianto demo-antropologico e storico-sociale, fino a quest’ultima produzione, l’impegno culturale di Franco si è disseminato tra molteplici piani e intrecciate filigrane che hanno man mano assunto l’aspetto di un vasto repertorio di ordine storico, etnologico, linguistico-dialettale, paesaggistico, architettonico e, in più recenti momenti, di carattere narrativo, che ci consegna un corpus ricco e suggestivo della nostra civiltà ionico-silana. Mi pare evidente che le qualità umane di Franco non possono distinguersi da quell’afflato etico e morale con cui ha caratterizzato la sua opera: rigore metodologico, passione e caparbietà nell’affrontare difficili questioni genealogiche e documentaristiche, pazienza e acribia da amanuense, generosità e sensibilità nel condividere risultati e scoperte, vocazione e amore per le patrie vicende e non solo. I suoi interessi si sono sempre più estesi verso aspetti inediti e, infine, in tutto ciò mi pare di cogliere un compiuto senso di quella missione che ogni studioso ha in serbo: quella di voler lasciare non solo opere, ma aspirazioni, passioni e desideri atti a stimolare le generazioni che verranno nel continuare ad occuparsi di quelle “egregie cose il forte animo accendono…” (per dirlo col poeta). La nostra Storia, quindi, come filo di continuità, come comune destino, come magister vitae (nonostante tutto!) ma anche appassionata “volontà di sapere” delle civiltà e degli uomini e donne che ci hanno proceduto…».

Dopo alcune sollecitazioni pervenute dai presenti, i lavori si sono conclusi con l’intervento dell’autore che dopo aver ringraziato tutti i presenti per l’attenzione prestata e i diversi relatori si è avviato alle conclusioni articolando un’amichevole conversazione con i presenti seguendo due piste. La prima illustrando la struttura del volume con le sue finalità e la seconda dando lettura di alcune informazioni poco note riguardanti la figura del 1° Duca di Crosia, Teodoro Dionigi Mandatoriccio, conosciuto soprattutto come imprenditore, latifondista, commerciante, barone, duca, di un vastissimo territorio che dal Trionto arrivava al Nicà e comprendeva i feudi di Calopezzati, Caloveto, Pietrapaola, Crosia e Mirto.

Il libro riproduce in copertina lo stemma dei Mandatoriccio duchi di Crosia. Uno stemma individuato dopo quattrocento anni dallo stesso Carlino nell’ambito della sua ricerca. Il libro riporta il saluto del sindaco e dell’assessore alla cultura del Comune di Crosia e ne riporta lo stemma della Città gentilmente concesso. Si avvale, inoltre di un contributo, di Franca Civale, autrice, dedicato al Castello di Mirto che quei luoghi li ha conosciuti e frequentati durante la sua infanzia, della Prefazione dello storico Pierpaolo Cetera. Si articola in sei capitoli i cui contenuti riguardano: Crosia. Origini ed eventi negli scritti degli storici; Dominazioni presenti in Calabria e formazione del Feudo dei Mandatoriccio; Il Seicento e l’ingresso dei Mandatoriccio nei grandi patrimoni terrieri del rossanese; Crosia. Viaggio nella storia delle Cinque terre del Ducato; Le Successioni di Casa Mandatoriccio; Insegne, armi e residenze nobiliari del casato Mandatoriccio. Il volume offre, inoltre, un interessante impianto fotografico, una vasta Bibliografia e sitografia, la Bibliografia dell’autore; un singolare indice ragionato, onomastico, toponomastico e delle cose notevoli e l’indice generale degli argomenti trattati.     

Ritornando alla figura di Teodoro così Carlino lo descrive: «Un feudatario che seppe avviare una intelligente opera di utilizzazione e risistemazione di gran parte dei territori incolti del suo Ducato rendendoli produttivi e remunerativi e ricavandone un interessante reddito. Artefice e fondatore del nuovo Casale di Mandatoriccio, al quale diede il proprio nome, che rese luogo importante e strategico dove restaurò il fatiscente Castello restituendolo al passato splendore. Un uomo buono che accolse gruppi di albanesi, gli abitanti di paesi limitrofi durante le incursioni saracene e i tanti esuli danneggiati dai disastrosi terremoti che colpirono la Calabria cosentina nel 1636 e 1638, provenienti dai diversi casali cosentini ed in particolare da Scigliano, offrendo loro rifugio. Un imprenditore che incoraggiò le numerose attività legate soprattutto alla pastorizia, all’agricoltura e al commercio dei prodotti agricoli come olio e frumento favorendo l’incremento demografico della popolazione. Un nobile rossanese, nato a Crosia, mecenate del tempo, amante del gusto, dell’arte e virtuoso della musica, vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, un grande dei Mandatoriccio, un uomo che amava la musica, il canto, componeva e aveva una bella voce. Un uomo che gli piaceva essere attorniato da studiosi, artisti, personaggi, che amava essere circondato dalle cose belle, di gusto, dalle opere d’arte. Un uomo molto stimato nei circoli culturali dell’epoca, al quale vennero dedicate alcune opere».

 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.