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Perché festeggiamo il Natale il 25 dicembre?

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Le curiosità sono fatte per essere soddisfatte.

Natale significa letteralmente "nascita" e in epoca romana coincideva con la festività del Dies Natalis Solis Invicti (Giorno di nascita del Sole Invitto) celebrata nel momento dell'anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare dopo il solstizio d'inverno: la "rinascita", appunto, del sole.

Nell'anno 46 aC. Giulio Cesare, che era molto appassionato di astronomia durante il suo soggiorno in Egitto aveva conosciuto Sosigene, un astronomo greco che viveva ad Alessandria d’Egitto; lo chiamò a Roma e lo incaricò di rivedere il calendario. Esso infatti era avanti di sessantasette giorni rispetto all'anno vero.

Sosigene aveva fissato il solstizio al 25 dicembre e nel tentativo di diffondere a Roma la sua nuova religione, Aureliano stabilì che il in quella data si sarebbe festeggiato il Natale del Sole Invitto, festa che avrebbero celebrato anche i pagani e i seguaci di Mitra e di altre religioni.

Attorno al 330 d.c., Papa Giulio I trasformò questa festa pagana in una festa cristiana, dichiarando il 25 dicembre anniversario della nascita di Cristo.

Il primo Natale documentato nella storia, in data 25 dicembre, fu celebrato a Roma nel 336 d.C., ma la celebrazione subì un calo di popolarità fino al IX secolo.

Giuliano l’Africano (prima del 221) designa il 25 marzo come giorno dell’Annunciazione, e quindi la nascita di Gesù doveva essere intorno alla fine di dicembre.

La datazione del 25 dicembre è proposta da Ippolito di Roma, ma si parla di uno scritto dell’inizio del III secolo.

La varietà di queste opinioni e la loro tardiva datazione ci mostrano quanto sia infruttuoso andare a indagare la data esatta dell’incarnazione.

La tradizionale datazione della nascita all'anno 1 a.C. è probabilmente frutto di un errore compiuto nel VI secolo dal monaco Dionigi il Piccolo: oggi la maggior parte degli studiosi colloca la nascita di Gesù tra il 7 e il 6 a.C. ma compleanno o meno di Gesù il 25 dicembre, quello che è certo è che Gesù è nato ed ha portato nel mondo idee rivoluzionarie.

Margherita Hack nel suo libro “Dove nascono le stelle”, afferma; «Gesù è stato certamente la maggior personalità della storia. Il suo insegnamento, se è resistito per 2000 anni, significa che aveva davvero qualcosa di eccezionale: ha trasmesso valori che sono essenziali anche per un non credente».

“Ha trasmesso valori che sono essenziali anche per un non credente", per la Hack non era grande perché figlio di Dio o per il suo messaggio puramente religioso, ma perché ha promosso valori come la libertà, l'altruismo, la compassione, il sacrificio, la fratellanza, la condivisione, l'onestà.

E se lo dice lei che si è sempre professata atea…

Gino Campana
Autore: Gino Campana

Ex sindacalista, giornalista, saggista e patrocinatore culturale. Nel 2006 viene eletto segretario generale regionale del Sindacato UIL che rappresenta i lavoratori Elettrici, della chimica, i gasisti, acquedottisti e tessili ed ha fatto parte dell’esecutivo nazionale. È stato presidente dell’ARCA territoriale, l’Associazione Culturale e sportiva dei lavoratori elettrici, vice presidente di quella regionale e membro dell’esecutivo nazionale. La sua carriera giornalistica inizia sin da ragazzo, dal giornalino parrocchiale: successivamente ha scritto per la Provincia Cosentina e per il periodico locale La Voce. Ha curato, inoltre, servizi di approfondimento e di carattere sociale per l’emittente locale Tele A 57 e ad oggi fa parte del Circolo della Stampa Pollino Sibaritide