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Nell'Arbëria iniziano le celebrazioni per festeggiare l'indipendenza dell'Albania

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SAN COSMO ALBANESE - Il 28 e il 29 novembre sono due date molto importanti per tutta la popolazione albanese, ricorrono infatti rispettivamente la Festa d’Indipendenza, chiamata anche festa della Bandiera e la Festa della Liberazione. La prima data, il 28 novembre si rifà a più avvenimenti avvenuti nello stesso giorno ma in anni differenti, come se fosse una data segnata in qualche modo dal destino.

Questo momento celebrativo sarà vissuto lunedì 28 novembre anche dalla comunità albanofona di San Cosmo Albanese e non solo. Infatti per le 18.30 è previsto un corteo di macchine che con la bandiera dell’Albania si recherà a Vaccarizzo Albanese, per poi fare ritorno. Alle 19.15 sono previsti i saluti istituzionali e alle 19.30 è in programma un momento conviviale con cibi e danze della terra di Albania. Ma per tornare alla storia, cosa accadde il 28 novembre di tantssimi anni fa ? Fu il 28 novembre del 1443 che l’eroe albanese Giorgio Castriota Skanderbeg, la cui statua a cavallo si può ritrovare in tantissime città del mondo, decise di abbandonare l’esercito turco e combattere per la liberazione del suo paese natale.

Nato a Kruja e figlio di un condottiero che si ribellava all’impero ottomano, venne portato via alla sua famiglia, insieme ai suoi fratelli, quando era ancora un fanciullo. Cresciuto ed addestrato nell’esercito turco, combattè e vinse diverse battaglie nonostante continuasse a sognare un ritorno in patria. E così fu; accompagnato da 300 uomini a lui fedeli, abbandonò i turchi e si schierò contro di essi riprendendosi prima di tutto Kruja e poi altri territori nel nome dell’Albania e del cristianesimo. Ma la dominazione turca durò ancora a lungo, fino a quando nel 1912, stesso giorno, venne finalmente dichiarata l‘Indipendenza dall’impero Ottomano in seguito alla vittoria della prima guerra balcanica che coinvolse altresì Montenegro, Grecia, Serbia e Bulgaria. In questo 28 novembre, Ismail Qemal issò la bandiera albanese su un balcone di Valona e venne proclamato primo Ministro.

L’Albania era finalmente libera e venne dichiarata Stato Indipendente perdendo però una buona parte di territori che vennero annessi agli stati vicini. Il terzo e ultimo avvenimento che rafforza l’importanza di questa data, avvenne nel 1944. Scutari, ultima città ancora in mano ai nazisti, venne liberata non tanto per un intervento bellico da parte dei partigiani, ma perché i tedeschi si stavano già ritirando e Scutari fu l’ultima città ad essere lasciata. E qui si arriva al secondo giorno di festa, il 29 novembre 1944, Festa della Liberazione, in specifico liberazione dalla Germania nazista, occupazione avvenuta nel 1943 preceduta da quella italiana fascista che si instaurò nel 1939. I partigiani albanesi, che iniziarono a opporre resistenza già durante il periodo fascista, riuscirono a poco a poco a riprendersi le più grandi città fino all’ultima, appunto Scutari. Questi avvenimenti fanno parte della storia dell’Albania ante-comunismo, una storia che ha coinvolto anche l’Italia.

Giacinto De Pasquale
Autore: Giacinto De Pasquale

Classe 1958, ha profondo rispetto per il lettore, da qui il motto “prima la notizia e poi il resto”. Giornalista dal 2002. È dal lontano 1976 che inizia a scrivere sul “Giornale di Calabria” di Pietro Ardenti. Inizialmente si occupa solo di cronache sportive. Sempre dal 1976 con “Radio Libera Corigliano” e poi con varie emittenti quali TLC, Video Erre e TeleA1 Corigliano. Nel corso degli anni si occupa anche di cronaca nera, politica e culturale. Ha collaborato con Gazzetta dello Sport, Gazzetta del Sud e Il Quotidiano della Calabria. È direttore della prestigiosa rivista culturale “Il Serratore” e gestisce il blog ilcoriglianese.it. Nel 2014 è nella redazione fondante de “L’Eco dello Jonio”. Oggi ritorna con l’entusiasmo di chi sa che fare informazione in questa nostra terra di Calabria è difficile, ma grazie all’Eco dello Jonio tornerà a raccontare in maniera sincera quello che accade, per contribuire alla crescita sociale e culturale di questo nostro fantastico territorio