La giornata mondiale della filosofia e la salvezza del mondo
I ragazzi del triennio del Liceo classico "San Nilo" hanno celebrato il World Philosophy Day insieme Annabella D’Atri, docente di Storia della Filosofia dell’Università della Calabria e membro della Società filosofica italiana
di Alessia Lapietra
CORIGLIANO-ROSSANO -
Alla domanda se la filosofia può salvare il mondo, Platone e Aristotele avrebbero risposto di sì, i due grandi maestri ipotizzavano che nelle forme di governo ideale i governanti-filosofi, pregni di saggezza e maturità oltre che di sapienza, potessero effettivamente salvare il mondo. Effettivamente nella nostra realtà condizionata dal “fast”, in qualsiasi settore: politico, sociale, economico e persino culturale, ci vengono imposti i ritmi del mordi e fuggi, del consumo veloce e del principio dell’utile e “lucrosa” organizzazione del tempo. Sfatando, gli ormai superati miti che vedevano e descrivevano i filosofi come perdi tempo e inutili astratti concettualisti, ci accorgiamo sempre di più, come è necessario fermarsi a pensare, riflettere sull’organizzazione della vita e dell’uomo e delle cose, prendersi i giusti tempi. Imparando ad essere tutti un po’ più filosofi, forse daremmo alla vita un significato diverso e faremmo della filosofia quello strumento che è il vero collante tra le conoscenze più svariate: dalle scienze, con i suoi grandi sviluppi tecno-digitali alla radice della nostra tradizione classica umanistica e letteraria, fino all’urgente allarme sui drammatici cambiamenti climatici e ambientali che coinvolgono il pianeta. A tal proposito i ragazzi del triennio del liceo classico “San Nilo” di Rossano – filosofia si studia negli ultimi tre anni degli studi liceali - in occasione del World Philosophy Day del 17 novembre, celebrazione istituita dall’Unesco che proprio quest’anno è giunta al ventesimo anno, hanno incontrato la professoressa Annabella D’Atri, docente di Storia della Filosofia dell’Università della Calabria e membro della Società filosofica italiana, sezione universitaria calabrese. Gi onori di casa sono stati fatta dal DS prof. Antonio F. Pistoia, che nella splendida cornice della sala rossa di palazzo San Bernardino, ha salutato gli studenti e ringraziato l’ospite, augurando a tutti buona filosofia. L’occasione era, appunto, riflettere sul senso dello studio della filosofia; è effettivamente necessario e utile studiarla??? E se è utile perché non riesce a dare risposte concrete??? Rispondendo a queste domande la professoressa, grazie all’aiuto di molti spunti tratti dalla filosofia di Friedrich Nietzsche – tanto per continuare a sfatare altri falsi miti- ha spiegato ai giovani studenti il senso e la bellezza della filosofia, “inerpicandosi” tra le pieghe di una disciplina tanto apparentemente ardita ma meravigliosamente affascinante, tra mito e logos, vizi e virtù, religione e miscredenza. A conclusione della manifestazione i ragazzi hanno avuto il piacere di fermarsi con la prof.ssa D’Atri, che stimolata dagli stessi ha risposto in maniera colloquiale e leggera ad alcune domande, per un’informale filosofica intervista. A seguire riportiamo alcune domande.
Qual è il senso più profondo di una giornata come quella di oggi che celebra la filosofia, c’è bisogno di più filosofia al mondo?
La filosofia c’è già nel mondo, solo che noi la dobbiamo andare a pescare, siamo abituati a considerare filosofia quella che si fa a scuola dando un determinato indirizzo, ma la filosofia in realtà è l’atmosfera che respiriamo.
Secondo lei lo studio della filosofia può effettivamente aiutare durante la propria vita? E quindi la famosa frase “vivi la vita con filosofia “come dobbiamo interpretarla, non è che a tal proposito i nostri politici sono poco governanti filosofi?
Questa espressione così rassicurante sembra che ci dia delle risposte, purtroppo non è sempre così. La filosofia ci addita un cammino, quando si usa questa espressione si ci riferisce ad un tipo di filosofia, generalmente parliamo di storia della filosofia, appunto. I grandi filosofi sostenevano che non bisogna dispiacersi per le cose che non dipendono da noi ma soffermarsi sulle cose che dipendono da noi. Ma purtroppo non basta, perché spesso la vita non dipende da noi e di fronte a ciò la filosofia non è onnipotente, ma se mi preoccupo per qualcosa sono sicuro che la cosa per cui mi preoccupo ha valore; ovviamente l’errore che si compie è chiedere alla filosofia le risposte per tutto. Ci sono eventi per cui non ci sono risposte, ma la maggior parte delle azioni dipendono da noi. In quel caso ci aiuta molto lo studio della filosofia, per capire meglio come analizzare gli eventi della nostra vita, in maniera da approfondire il senso che noi vogliamo dare alla nostra vita
Nietzsche ancora oggi un autore molto discusso, per esempio la pandemia ha messo in dubbio la fiducia e l’opportunità di certe scoperte scientifiche. Ma quale era il rapporto di Nietzsche con la scienza?
Nietzsche studiava molti testi scientifici, l’unico problema è quello di non rendere le verità, proprie delle scienze, certezze eterne. Oggi noi sappiamo che la sua lezione è stata assimilata dalla stessa scienza. I migliori scienziati sono quelli che credono che le loro verità siano passibili di mutamento. La pandemia ce lo sta insegnando, anche i virologi imparano man mano; un po’ di umiltà della scienza è quello a cui ci abitua Nietzsche
Qual era il reale rapporto tra Wagner e Nietzsche e il legame con l’arte
Nietzsche era un musicista e ha scritto anche qualche partitura, in una prima fase della sua vita lui osannava Wagner come spirito vitale, il cosiddetto spirito Dionisiaco. Ad un certo punto della sua vita lo trova troppo sentimentalista poiché si lasciava andare a flussi troppo popolari a causa della troppa popolarità.
Da Nietzsche l’arte è molto rivalutata, poiché è quella che riesce a compensare tutto questo, senza irrigidirci su verità e su una serie di concetti inusuali, astratti.
Le scienze non toccano il vitale, solo l’arte può. Il vitale sono sentimenti vivi e profondi, che possono essere compresi solo con l’arte.