Nicola Piovani, dopo il successo al Quirinale sarà in concerto a Co-Ro
La nuova composizione del maestro premio Oscar è un inno alla non violenza, l'opera che vanta l'egida della Corte Costituzionale ha ancora una volta incantato il grande pubblico
CORIGLIANO-ROSSANO – Non delude le aspettative il concerto tenuto da Nicola Piovani venerdì scorso, in Piazza del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, delle massime cariche dello Stato e degli esponenti della società civile.
Il maestro vincitore del premio Oscar nel 1999 per le musiche del film La vita è bella, ha diretto l’orchestra e il coro del teatro dell’Opera di Roma, i due soprano Maria Agrestra e Maria Rita Combattelli e la voce recitante Andrea Pennacchi.
Piovani si esibirà a Corigliano-Rossano il 10 agosto, presso il Quadrato di Schiavonea, il concerto fa parte del cartellone di eventi estivi del Coro Summer Fest. L’evento di cui ancora non è noto il programma, è molto atteso da tanti suoi fan e forse includerà parte di questa opera che ha un importante messaggio di non violenza, tenuto a battesimo dalla Corte Costituzionale.
Il maestro già da dieci anni, accarezzava e meditava sulla creazione di un’opera di questa portata dopo aver letto l’Orestea di Eschilo: «Mi ha molto colpito la vicinanza di pensiero che c’era fra i discorsi di Atena nelle Eumenidi e i carteggi dei padri costituenti del dopoguerra, quei testi preparatori alla scrittura della nostra Costituzione repubblicana. Era emozionante per me scoprire come certi temi, certi valori siano stati proclamati 25 secoli fa da Eschilo, in teatro. E mi impressiona pensare a quanti anni ci sono voluti perché quei principi trovassero in parte attuazione nella nostra civiltà».
Nicola Piovani vincitore anche di quattro David Donatello e quattro Nastri d’Argento, ha inneggiato attraverso la sua maestria, alla forza del dialogo sulla violenza. Il senso della giustizia espresso dalle note musicali in un suono che travalica i confini dettati dall’odio e dalla ferocia: «Il sangue e la parola è il tentativo di condividere con il pubblico una commozione non verbalizzabile, un sentimento che a parole non si può esprimere, e che forse con la musica, con il canto si può in parte trasmettere».
L’egida della Consulta è dovuta alla volontà da parte del Supremo organo di garanzia costituzionale, di diffondere attraverso l’arte che ha un linguaggio universale, i principi costituzionali fondanti del sistema democratico italiano.