8 ore fa:Nazzareno Sessa ricorda sua sorella Maria Rosaria uccisa 22 anni fa dell'ex compagno
7 ore fa:La Polizia di Stato nelle scuole della provincia per la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne”
11 ore fa:Parthenope: una metafora della vita, tra bellezza e decomposizione
8 ore fa:A Castrovillari gli studenti delle superiori dicono no alla violenza di genere
9 ore fa:Ritrovato sano e salvo il 64enne disperso nel parco del Pollino
10 ore fa:Screening gratuito del diabete e misurazione arteriosa, a Frascineto effettuati 90 controlli tra adulti e bambini
9 ore fa:Cassano: firmati i nuovi contratti degli Lsu-Lpu
7 ore fa:San Basile: «La violenza sulle donne è un problema sociale»
10 ore fa:Il Polo Liceale di Trebisacce porta in scena “Odi et amo” 
10 ore fa:Promozione del territorio e crescita sostenibile della comunità, doppio appuntamento a Morano

Amarelli inserita dalla Treccani fra le imprese che hanno fatto la storia del Made in Italy

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Territorio, continuità e innovazione, cultura e storia. Sono, queste, le generalità contenute nella carta d’identità di Amarelli inserita dalla Treccani nei due volumi L’Impresa Italiana, la nuova e prestigiosa opera dell’Istituto della Enciclopedia Italiana che racconta gli sviluppi imprenditoriali, tecnologici, scientifici più significativi della storia del nostro grande Paese.

L’esperienza familiare ed imprenditoriale di Corigliano-Rossano è tra le 222 biografie che hanno fatto e continuano a promuovere il Made in Italy nel mondo. Ad esprimere soddisfazione per l’attenzione che l’impresa culturale continua a registrare è la presidente del Museo della liquirizia Pina Amarelli alla quale la redazione scientifica dell’opera ha dedicato un approfondimento inserendola nella sezione I protagonisti di ieri e di oggi.

Da Alitalia a Barilla, da Ferrovie dello Stato a Fiat, da Campari, alla Benetton Group, da Giorgio Armani a Lavazza e poi ancora, Prada, Scavolini. Sono, queste, alcune delle esperienze attraverso le quali Treccani ricostruisce la storia dell’impresa italiana. Icone del Made in Italy. È il titolo con il quale si apre il capitolo dedicato, tra gli altri ad Amarelli. L’immagine a corredo è proprio quella che ritrae le scatoline Amarelli.

L’equilibrio tra tradizione e innovazione, il binomio magico di molte imprese alimentari italiane, fortemente ancorate al territorio e capaci di esprimere modernità nel solco della tradizione – sembra essere la chiave di lettura di una storia aziendale che si snoda attraverso quasi tre secoli e dodici generazioni. – Sono, questi, alcuni dei passaggi della biografia Amarelli.

Combinando – si legge ancora - la fierezza dell’appartenenza territoriale alla valorizzazione della propria storia, sia attraverso il museo e l’archivio storico sia nella comunicazione istituzionale e di prodotto su media nuovi e tradizionali, Amarelli si è ritagliata una nicchia di qualità nel mercato italiano, proiettandosi al contempo e con successo sui mercati internazionali.

Corigliano-Rossano con Amarelli sui media nazionali. Viaggi gastronomici. Il meglio delle nostre regioni. È, questo, il titolo del servizio pubblicato nei giorni scorsi da Io Donna del Corriere della Sera.

«Secondo l’Enciclopedia Britannica quella calabrese è la migliore per il giusto equilibrio di dolce e amaro, che ricorda l’umami – spiega Pina Amarelli, dell’omonima azienda, con un museo (museodellaliquirizia.it) che offre visite guidate a Rossano Calabro».

Un pretesto goloso per scoprire la costa ionica calabra tra Metaponto e Crotone, che corrisponde all’area della Dop. A primavera le zone costiere si tingono di rosa-lilla per i fiorellini di questa pianta. Se ne producono alcuni quintali, lavorando tutto l’anno: la raccolta avviene d’inverno, si rompe la terra con l’aratro, poi si scende con la mano nel solco per non spezzare i lunghi e preziosi rami sotterranei. Diventeranno rombetti di liquirizia, gommose, sassolini.

Antonio Giorgio Lepera
Autore: Antonio Giorgio Lepera

Classe '95, determinato, ambizioso e buona forchetta, è sin da giovane appassionato di videogiochi, sport , musica e del mondo orientale. Abbraccia la chitarra in giovane età, per poi provare la carriera da musicista trasferendosi a Londra. Dopo l'esperienza di due anni in terra inglese, decide di ritornare in Italia per abbandonare definitivamente il suo sogno più grande. Conclude gli studi universitari laureandosi in Interpretariato e Comunicazione a Milano, in lingue Cinese e Inglese. Studia al momento per diventare un giornalista professionista in ambito sportivo o radiofonico.