Dall'Expo alla Calabria: tutto bloccato
di MAGRITTE
Quanto sta accadendo per Expo Milano 2015, che rimarrà cantiere probabilmente fin dopo la fine dell’evento ad ottobre, rappresenta la cartolina autentica di un Paese ormai incapace di restituirsi credibilità. Su tutti i fronti. Peccato! Pochissime le aree ultimate in Fiera. Ritardi definiti irrecuperabili già mesi fa. Disagi sicuri per i milioni di visitatori attesi. Imbarazzante la pessima figura che l’Italia farà col resto del mondo in questo semestre planetario dedicato alla questione epocale dell’alimentazione, dell’utilizzo delle risorse e dell’energia. Inutile chiedersi cosa non ha funzionato. La risposta resta in una amara riflessione di Indro Montanelli, in una delle sue ultime interviste: l’Italia è un popolo di contemporanei, senza avi né posteri. C’azzecca eccome! Anzi, ecco perché, così come ad Expo, nel resto della Penisola, tutto è bloccato. Infrastrutture ferme. Lavori a rischio. Imprese in crisi. Burocrazia imperante. Disoccupazione galoppante. Istituzioni in ostaggio. Banche senza pietà. E politica in panne. Calabria docet. A tutti!