L'appello del Movimento del Territorio: «Non lasciamo che il patrimonio culturale sibarita venga perduto»
Il Movimento capeggiato dall'ex Sindaco di Corigliano, attraverso Marika Fuoco, mette sotto i riflettori la battiaglia per la salvaguardia delle bellezze del nostro territorio
CORIGLIANO ROSSANO - La Magna Grecia è un luogo di storia e di cultura. Una storia lunga oltre duemila anni e di cui oggi si conservano quelli che sono i resti di una civiltà che ha segnato la cultura del mediterraneo. Un patrimonio fondamentale per chi abita in questa antica frazione geografica. «Un patrimonio – scrive Marika Fuoco del Movimento del Territorio con Pasqualina Straface - bello in ciò che era e affascinante in ciò che resta, che dovrebbe costituire l'essenza di noi cittadini calabresi. Ogni sguardo verso il futuro deve tendere un gancio al passato, perché nessun avvenire può reggersi su una storia dimenticata. Nell'area sibarita, dove – ritengo – la cultura geo-sociale subisca pesantissime violenze, prima fra tutte, probabilmente, la stessa dimenticanza, occorrerebbe dare vita ad un vero e proprio "centro studi del mediterraneo"».
Si tratta di un progetto che ricomprenda a trecentosessanta gradi luoghi, reperti, costumi, idiomi, racconti e personaggi di un tempo. L'Università della Calabria, che sta brillantemente affermandosi sullo scenario nazionale e potrebbe trovare proprio nella nostra zona un'appendice utile e preziosa.
SVILUPPO ATTRAVERSO IL PATRIMONIO MILLENARIO
«L'idea di un dipartimento complementare, o di una sede periferica, nella nostra zona, non può che essere uno strumento a doppia efficacia che consentirebbe all'ateneo cosentino di sviluppare i percorsi tirocinari in un luogo pratico e didatticamente già predisposto; Al territorio sibarita, dall'altro lato, produrrebbe uno sviluppo economico oltreché sociale. Corigliano-Rossano, Sibari, Cassano e tutti gli altri comuni del comprensorio sono luoghi di forte interesse. A questi si aggiungono i paesi di origine albanese, che, con la loro storia, conservano un forte legame che si trasmette da secoli. Quindi come non pensare all'idea di far conoscere le varie culture antiche, a cominciare proprio da quella ellenica, per finire a quelle di due secoli fa, se non attraverso una divulgazione che arrivi a tutti? Tutti potrebbero scoprire l'essenza della nostra terra non soltanto tramite gli studi accademici o la più semplice didattica scolastica, ma anche attraverso le rappresentazioni teatrali che imprimono un messaggio più forte e più diretto».
I CENTRI STORICI
Marika Fuoco non dimentica, infine, i borghi antichi: «Di centri storici ne abbiamo a bizzeffe, antichi quartieri sottoposti, oramai, al degrado e alla noncuranza, quando potrebbero rifiorire ed assurgere a portavoci di cultura e di bellezza. Così come gli anfiteatri, che molto spesso sono stati costruiti con l'idea di mettere quattro pietre, l'una sopra l'altra, ma che, nei fatti, stanno venendo giù frammento dopo frammento. Questo succede quando si progetta un qualcosa senza logica, senza pensare a come impiegarla nel tempo. Un progetto deve camminare per decenni. Non deve fermarsi alla realizzazione dell'opera, ammesso che ci arrivi! Auspico che il prossimo consiglio regionale recepisca questa istanza e che si muova, fra l'altro, sul binario di ridare alla sibaritide la giusta importanza, e che vengano in essere progetti concreti e fattivi che coinvolgano scuole e società civile, istituzioni e turisti. Non lasciamo che questo patrimonio venga perduto».