Apre il Commissariato di Diamante ma si lasciano vuoti quelli di Corigliano-Rossano e Castrovillari
Il sindacato di Polizia denuncia gravi squilibri nell’assegnazione del personale: «Così non si garantisce né il controllo del territorio né la sicurezza dei cittadini»
CORIGLIANO-ROSSANO – La sicurezza nella Sibaritide e nel Pollino è a rischio. A dirlo, senza mezzi termini, è il SIULP Cosenza, il principale sindacato della Polizia di Stato, che con un durissimo comunicato punta il dito contro lo schema di decreto che istituisce il nuovo Commissariato di Diamante ma svuota – di fatto – gli organici già ridotti all’osso degli uffici operativi della provincia.
Il sindacato non contesta la nascita del commissariato tirrenico, anzi la considera un presidio utile. Ma denuncia con forza che l’intera operazione si regge “a costo zero”, ovvero sottraendo personale proprio alla Questura e ai commissariati esistenti. E tra i più penalizzati, scrive il SIULP, ci sarebbero Corigliano-Rossano e Castrovillari, due aree che rappresentano i fronti più caldi della provincia sul piano della sicurezza.
Il documento parla chiaro: il Commissariato di Castrovillari, che copre una giurisdizione immensa – ben 39 comuni – opera con appena 32 unità. Un numero che, secondo il SIULP, da mesi non consente di garantire in modo stabile il servizio di volante h24.
«Per una struttura che deve coprire l’intero comprensorio del Pollino – afferma il sindacato – si tratta di una condizione operativa insostenibile». E ora, con il nuovo decreto, non è previsto alcun rafforzamento. Anzi: la redistribuzione interna del personale rischia di indebolire ulteriormente il presidio castrovillarese.
Il SIULP pone poi l’accento su una stortura che definisce «incomprensibile». Nonostante sia per popolazione che per estensione Corigliano-Rossano sia il più grande dei commissariati calabresi di prima fascia, e nonostante ospiti anche un carcere di massima sicurezza, la sua pianta organica risulta inferiore di circa 20 unità rispetto ai commissariati dello stesso livello di Gioia Tauro, Siderno e Lamezia Terme.
«Un divario inspiegabile – denuncia il sindacato – che continua a penalizzare il territorio più operativo e più esposto della provincia». La situazione appare ancor più grave alla luce delle recenti recrudescenze criminali registrate proprio nell’area urbana di Corigliano-Rossano, con episodi che hanno spinto anche i sindaci dell’area ad appellarsi alle istituzioni.
Il SIULP critica anche l’annuncio dell’arrivo di dieci nuovi agenti in provincia, salutato con entusiasmo da alcuni rappresentanti del governo nazionale e regionale. Secondo il sindacato, quelle unità «non copriranno nemmeno i pensionamenti dell’anno», lasciando la Polizia in una crisi definita «senza precedenti».
Insomma, il quadro tratteggiato è drammatico: Squadre Volanti ridotte; pattuglie insufficienti su Ionio e Tirreno; personale senza ferie arretrate da tre anni; turni pesantissimi; infine, richieste operative sempre crescenti a fronte di risorse sempre più scarse.
Il sindacato annuncia di voler chiedere un esame congiunto al Capo della Polizia per ottenere una revisione complessiva dello schema di decreto e una distribuzione equa degli organici. «Non è possibile garantire sicurezza ai cittadini – concludono – se non si interviene con un piano straordinario di assunzioni e se non si mettono i commissariati nelle condizioni di lavorare».
Un appello forte, che richiama l’attenzione su un tema cruciale: senza personale, gli uffici di Polizia non reggono. E i territori più esposti pagano il prezzo più alto