Freedom Flotilla, Vincenzo Fullone sarà espulso da Israele e rientrerà in Giordania
La notizia dal Consolato italiano ad Amman. Sollievo per il ritorno del giovane attivista di Crosia, ma la mobilitazione continua: «Non dimentichiamo i prigionieri palestinesi, tra loro anche bambini e donne»

CORIGLIANO-ROSSANO – Arriva una notizia che riaccende la speranza: Vincenzo Fullone, l’attivista umanitario originario di Crosia, sarà espulso da Israele nella mattinata di domani (domenica 12 ottobre) insieme agli altri cittadini italiani fermati a bordo della Freedom Flotilla, la missione internazionale diretta verso Gaza con aiuti medici e umanitari.
A comunicarlo è stato il Consolato italiano ad Amman in coordinamento con la Farnesina – Unità di Crisi, confermando che i membri italiani che avevano rifiutato di firmare per il rilascio immediato saranno trasferiti in Giordania, dove resteranno per un breve periodo prima del rientro definitivo in Italia.
Un annuncio accolto con grande sollievo dalla comunità ProPal calabrese, che in questi giorni ha guidato la mobilitazione in sostegno di Fullone.
«Ci prepariamo ad accogliere il nostro compagno – scrivono gli attivisti – ma non possiamo dimenticare le oltre 10.000 persone palestinesi ancora detenute nelle carceri israeliane, tra cui più di 300 bambini, alcuni di appena 12 anni, e centinaia di prigionieri politici trattenuti senza accuse né processo, in regime di detenzione amministrativa».
Il comunicato diffuso oggi ribadisce che, mentre si attende il ritorno a casa di Vincenzo, la battaglia per la libertà e la giustizia non si ferma.
«Quella che si consuma nei territori occupati – denunciano – è una realtà fatta di torture, violenze e privazioni dei diritti fondamentali. Giornalisti, medici, studenti, donne e minori vivono ogni giorno in condizioni disumane. La liberazione di Vincenzo è una vittoria, ma non basta: serve la liberazione di tutti gli ostaggi e dei prigionieri politici palestinesi»