Fullone ancora detenuto in Israele. Rifiuta il rilascio immediato: comparirà davanti a un tribunale per l’immigrazione
Cresce la mobilitazione in Calabria e in tutta Italia. L’Eco dello Jonio rilancia la petizione nazionale per la sua liberazione, già sottoscritta da oltre 200 cittadini

CORIGLIANO-ROSSANO - «Vincenzo ha rifiutato di firmare il foglio per il rilascio immediato proposto dalle autorità israeliane e rimane quindi detenuto nel carcere di Ketziot. Nei prossimi giorni comparirà davanti a un tribunale per l’immigrazione che deciderà se verrà espulso e in che tempi. Speriamo di avere più dettagli domani dai legali di Adalah che lo assistono. Nel ringraziarvi per i numerosi appelli per la liberazione del nostro Vincenzo, vi chiediamo di domandare la liberazione di TUTTI gli ostaggi palestinesi detenuti da Israele».
È questo il testo integrale diffuso nella tarda serata di giovedì 9 ottobre sui canali social che seguono e coordinano la campagna per la liberazione di Vincenzo Fullone, l’attivista umanitario calabrese – originario di Crosia – fermato nei giorni scorsi dall’esercito israeliano mentre partecipava alla missione internazionale Freedom Flotilla Coalition e al progetto “Thousand Madleens to Gaza”, diretti verso la Striscia di Gaza con l’obiettivo di consegnare medicinali, personale medico e aiuti umanitari.
Detenuto nel carcere di Ketziot, assistito dai legali di Adalah
Secondo le fonti confermate anche da Rai News e da diversi quotidiani nazionali, gli attivisti internazionali fermati dalla marina israeliana sarebbero stati trasferiti nel carcere di Ketziot, nel deserto del Negev.
Tra loro anche Fullone, che – come riferito nel messaggio diffuso dai suoi familiari e dai comitati solidali – avrebbe rifiutato di firmare il foglio di via proposto dalle autorità israeliane, scegliendo di affrontare il procedimento davanti a un tribunale per l’immigrazione. (cosa è il Foglio per il rilascio immediato lo abbiamo spiegato qui).
Il caso, come gli altri legati alla missione umanitaria, è seguito dall’organizzazione per i diritti civili Adalah, che sta fornendo assistenza legale ai detenuti.
La Farnesina ha confermato di essere in contatto con le autorità israeliane e di seguire da vicino la vicenda, pur senza fornire al momento aggiornamenti ufficiali sul singolo caso di Fullone.
Appello alle istituzioni calabresi: «Il silenzio non è neutro»
Intanto, dal territorio cresce la mobilitazione. Il coordinamento civico “Le Lampare – Basso Jonio Cosentino” ha lanciato un appello unitario: «Chiediamo ufficialmente alle istituzioni locali, regionali e ai rappresentanti nazionali di prendere posizione per la liberazione di Vincenzo Fullone, attivista calabrese detenuto in Israele. Cominciando dal nostro Comune e dall’amministrazione comunale di Cariati e da tutto il territorio del Basso Jonio, fino alla Provincia di Cosenza, nella sua dimensione istituzionale e rappresentativa, a partire dalla presidente Rosaria Succurro. Bisogna unirsi alla sindaca di Mirto Crosia, che ha già chiesto al Presidente della Regione Roberto Occhiuto, ai consiglieri regionali, ai parlamentari calabresi e al Governo di attivarsi per la liberazione di Fullone e per la tutela degli attivisti italiani impegnati in missioni umanitarie. L’USB Calabria ha denunciato l’arresto come un atto di repressione contro la solidarietà internazionale, chiedendo l’immediata liberazione di Fullone e degli altri attivisti coinvolti. Ora invitiamo pubblicamente tutti i sindaci del territorio a fare lo stesso: da Corigliano-Rossano a Calopezzati, da Bocchigliero a Longobucco, da Pietrapaola a Mandatoriccio, da Terravecchia a Scala Coeli, da Cropalati a Paludi. Il silenzio non è neutro».
L’Eco dello Jonio lancia la petizione nazionale
Nel frattempo, la redazione de L’Eco dello Jonio ha promosso una petizione nazionale indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, chiedendo un intervento istituzionale per la liberazione di Vincenzo Fullone e di tutti gli attivisti italiani detenuti in Israele.
La sottoscrizione, lanciata il 9 ottobre, ha già raccolto 214 firme da ogni parte d’Italia e continua a crescere ora dopo ora. È possibile firmare online al link ufficiale: CLICCA E FIRMA