In Calabria è arrivata la Bluetongue, Rizzo: «I virus non arretrano»
Il direttore sanitario dell'Asp di Cosenza: «È un problema socio-economico, perché distrugge il patrimonio zootecnico sterminando interi greggi»
CATANZARO - Altra brutta novità per la Calabria: la Bluetongue, lingua blu o febbre catarrale degli ovini, è arrivata anche nella nostra Regione. Si aggiunge alla Peste Suina Africana (dei cinghiali e dei maiali), e alla West Nile (dei cavalli). Ad aggiornarci su quanto sta accadendo è il dottor Martino Rizzo, il direttore sanitario dell'Asp di Cosenza, che così scrive:
«I virus non arretrano. La Bluetongue è una malattia virale che colpisce gli ovini ( le pecore) in particolare, ma anche capre e bovini, e viene trasmessa dalla puntura di alcuni moscerini del genere culicoides».
«I sintomi più evidenti negli animali malati sono la febbre, l'ingrossamento della lingua e del muso che diventano cianotici e bluastri, il muco e la difficoltà respiratoria, fino alla possibile morte. La malattia non si trasmette all'uomo né per contatto, né per puntura del moscerino né attraverso gli alimenti».
«È un problema socio-economico, perché distrugge il patrimonio zootecnico sterminando interi greggi. La trasmissione agli animali tramite puntura non è molto influenzata dal clima ( come succede per la febbre del Nilo) perché i moscerini nei climi miti vivono tutto l'anno, sebbene in inverno siano meno attivi».
«I nostri veterinari stanno lavorando perché non si diffonda nella nostra Asp» conclude.