Una cena a base di funghi velenosi: donna di Campana lotta tra la vita e la morte
La signora, 61enne è arrivata al pronto soccorso del Giannettasio di Corigliano-Rossano con forti dolori addominali e con i valori epatici altissimi. Ora è a Bari e attende un trapiano di fegato. Ricoverato anche il marito
CORIGLIANO-ROSSANO - Le tossine di un'Amanite Falloide, una variante pericolosissima di ovulo, fungo che cresce sulle alture della Sila Greca, stanno costringendo una donna, 61enne di Bocchigliero, a lottare tra la vita e la morte. La signora, a quanto pare, quattro giorni avrebbe ingerito questa tipologia di funghi durante una cena. Poi i dolori, fortissimi all'addome che hanno costretto i familiari a portarla al punto di primo intervento più vicino: la struttura ospedaliera di Cariati. Qui l prime analisi che hanno riscontrato valori fuori dalla norma. Fino a ieri sera, quando la donna arrivata d'urgenza al Pronto soccorso "Giannettasio" di Corigliano-Rossano si è sottoposta a nuovi accertamenti al seguito dei quali risultava una importante compromissione epatica. La 61enne, quindi, è stata in un primo momento trattata con la consulenza del Centro antiveleni di Milano, per poi essere messa in lista d'attesa per un ricovero urgente in un ospedale specializzato. La chiamata arriva dal Policlinico di Bari dove è stata così trasferita.
La donna è attualmente ricoverata in Puglia in gravissime condizioni, in attesa di un trapianto di fegato.
Il marito della donna, invece, non dà al momento segnali di intossicazione ma è comunque ricoverato e monitorato al “Giannettasio” perché in questi casi i sintomi potrebbero manifestarsi anche tardivamente. I medici del pronto soccorso presumono che la coppia abbia ingerito per sbaglio la pericolosissima Amanita falloide che secondo gli specialisti ha quasi sempre esito letale o, nel caso di avvelenamento, costringe all’emodialisi a vita o al trapianto di fegato.