Crosia, lettera anonima contro la sindaca Aiello. La prima cittadina: «Inventati fatti personali per ferire»
«Ho già segnalato l’accaduto alle autorità competenti e continuerò a svolgere il mio ruolo con la stessa determinazione di sempre». Qui anche i messaggi di solidarietà
CROSIA - La sindaca di Crosia, Maria Teresa Aiello, ha denunciato pubblicamente (attraverso la sua pagina Facebook) di aver ricevuto una lettera anonima dai toni diffamatori e intimidatori, un episodio che ha subito deciso di rendere noto affinché non resti confinato nel silenzio. Aiello racconta quanto accaduto attraverso un post: «Ho scelto di rendere pubblico questo episodio perché credo che il silenzio non debba mai diventare terreno fertile per la vigliaccheria».
La sindaca spiega come l’attacco abbia colpito non l’operato amministrativo, ma la sfera privata. Ha poi usato parole dure anche contro l’anonimato, definito un rifugio per chi non ha il coraggio di assumersi responsabilità. Aiello ribadisce la piena legittimità del confronto politico e democratico, ma denuncia la gravità del passaggio alla diffamazione personale. La prima cittadina fa sapere di aver già interessato gli organi competenti.
Il messaggio si chiude con un duplice indirizzo: «A chi sceglie l’anonimato, lascio il peso della propria vergogna. A tutti gli altri, la mia gratitudine per il sostegno e la fiducia». L’episodio riapre il dibattito locale su clima politico, rispetto personale e qualità del confronto pubblico.
Di seguito raccogliamo i messaggi di solidarietà del mondo politico e delle istituzioni:
Tutti i parlamentari, i consiglieri regionali, gli assessori ed i consiglieri comunali calabresi del Movimento 5 stelle: «A nome della comunità del Movimento 5 stelle Calabria esprimiamo solidarietà e vicinanza alla sindaca di Crosia Maria Teresa Aiello. Il Movimento, che con due consiglieri comunali sostiene la guida della sindaca Aiello, condanna con fermezza un gesto tanto vile quanto odioso rivolto per di più verso una amministratrice donna che ogni giorno si espone in una terra difficile per governare, con dedizione e impegno, la "res publica". Siamo certi che questo accadimento, per quanto allarmante, non le impedirà di proseguire col suo lavoro e confidiamo nelle autorità inquirenti affinché risalgano ai responsabili delle intimidazioni»