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Enel, Stasi "bussa" al Governo per «riaprire gli investimenti sul territorio»

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CORIGLIANO-ROSSANO - La vecchia centrale Enel di Sant’Irene-Cutura giace da tempo in una situazione si stallo e abbandono. Il futuro del sito è ancora, purtroppo, avvolto dall'alone del mistero. La fase di demolizione delle due torri camino della ex centrale, infatti, è ancora ferma. I lavori, partiti nell’ottobre del 2024, si erano bloccati subito dopo per la presenza di amianto all’interno delle strutture. Da allora, nonostante un nuovo cronoprogramma, non si registra alcun movimento nel cantiere. All'inizio di questo mese, inoltre, c'era stata una mobilitazione dei lavoratori dell'indotto. La protesta, in quel caso, era sfociata in seguito al licenziamento improvviso e senza preavviso di uno dei due vigilanti assegnati all'impianto.

In quella occasione il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, aveva parlato di una «situazione insostenibile» e aveva chiesto a gran voce che si tornasse a parlare del futuro del sito. E a tal proposito, come annunciato, il primo cittadino ha scritto al Ministero per il Made in Italy, Adolfo Urso, manifestando profonda preoccupazione e chiedendo allo stesso rappresentante del Governo, di intervenire per affrontare l'immobilismo registrato negli ultimi anni rispetto al sito Enel di Cda Cutura.

«Le scrivo in questa occasione – recita la missiva del sindaco Stasi - manifestando forte preoccupazione per lo stato di abbandono di un sito importante per lo sviluppo della Città e di quest'area: la vecchia centrale è ormai da tempo dismessa ed in fase di messa in sicurezza e smantellamento, in una area complessiva di circa 700 mila metri quadrati sul mare nel bel mezzo della città di Corigliano-Rossano».

Dopo l'introduzione, Flavio Stasi è entrato nel merito di quanto accaduto negli ultimi anni: «Dopo anni di tentativi poco fortunati, come il percorso denominato Futur-E che avrebbe dovuto, in qualche modo, vendere il sito a non meglio precisati investitori, negli anni scorsi vi fu una interlocuzione serrata tra Azienda, Comune, Regione Calabria e parti sociali che aveva fatto registrare, finalmente, un piano di rilancio del sito, condiviso e definito, attraverso la realizzazione di un impianto ad idrogeno per il quale Enel aveva partecipato con successo ad un bando PNRR, emesso dalla Regione, grazie al quale poteva contare su 15 milioni di euro».

«Era stato un percorso faticoso - spiega - ma estremamente importante, che per la prima volta dopo anni si registrava la condivisione di tutti gli attori sociali ed istituzionali in campo, soddisfacendo peraltro, tanto la domanda di lavoro quanto le esigenze di tutela del territorio. Insieme al Presidente della Giunta Regionale, On.le Roberto Occhiuto, avevamo condiviso preliminarmente anche la possibilità di utilizzare l'idrogeno prodotto dalla centrale per i nuovi vettori ferroviari ad idrogeno sui quali l'Ente Regionale sta lavorando da tempo, unendo dunque l'offerta di energia pulita alla domanda di mobilità pubblica e sostenibile».

«Non intendo entrare nel merito delle ragioni per le quali Enel ha inteso rinunciare al Progetto, dunque anche al finanziamento - ha precisato il Sindaco - ci tengo però a sottolinearle come tale percorso aveva aperto una prospettiva virtuosa per l'intero sito, integrandosi con altri progetti condivisi come un parco solare, il riutilizzo a fini sociali della Sala Macchine e di altri spazi sotto la responsabilità ed a carico del Comune, il completamento del lungomare tra Corigliano e Rossano (oggi città unica), la possibilità di ulteriori insediamenti produttivi compatibili con il piano complessivo del sito».

«L'abbandono del progetto senza una qualche proposta alternativa e senza alcuna prospettiva di investimento sul sito ha, di fatto, bloccato ogni altro spiraglio tanto di rilancio produttivo quanto di riutilizzo pubblico dell'intera area, generando peraltro un profondo sconforto sociale, tanto nella comunità in generale quanto nel bacino lavorativo attualmente impiegato nel mantenimento dei servizi basilari della centrale, nonché nelle demolizioni dei componenti in dismissione».

«Ciò che emergerebbe da più parti è la totale mancanza di volontà da parte del colosso energetico di effettuare investimenti sul territorio nazionale o quanto meno in questo sito produttivo - ha continuato Flavio Stasi - il quale però ha scandito la storia dell'energia nazionale ed in particolare nel Mezzogiorno e per il quale quest'area del Paese ha effettuato numerosi sacrifici in termini ambientali, paesaggistici, di sviluppo in altre potenziali direzioni. Sotto il profilo locale ritengo che, alla luce di quanto precisato, sia doveroso che Enel tenga in considerazione suddetti sacrifici collettivi, prendendo in considerazione la ripresa del precedente percorso sullo sviluppo dell'idrogeno o comunque altre forme di investimento produttivo sostenibile. Sotto il profilo generale sono profondamente convinto come la missione fondativa del suo autorevole Ministero e la sensibilità con la quale ha finora ricoperto tale illustre ruolo non possa non cogliere l'esigenza, politica e sociale, di stimolare un colosso

Dopo ulteriori elementi dirimenti che hanno precisato quali sono state le relazioni istituzionali tra Azienda e Comune negli ultimi tempi, il sindaco di Corigliano-Rossano ha richiesto l'intervento diretto del Ministro per rilanciare il confronto sul rilancio del sito: «Caro Ministro, in tale contesto delicato ed allarmante, ho ritenuto opportuno e necessario rivolgermi a Lei affinché possa porre la giusta attenzione alle preoccupazioni del territorio di cui mi faccio portavoce, condivise da ogni forza politica e sociale, promuovendo le azioni di carattere istituzionale che il suo prestigioso Ministero riterrà utili o attivando un tavolo istituzionale presso il Ministero del Made in Italy, coinvolgendo l'Azienda ed i principali attori istituzionali del territorio, ovvero il Comune di Corigliano-Rossano e la Regione Calabria, al fine di aprire finalmente, sotto la Sua autorevole supervisione, un confronto concreto sul futuro del sito».

Il sindaco ha inoltre approfittato della citata missiva per riprendere i contenuti di una precedente interlocuzione epistolare tra lo stesso primo cittadino e il Ministro, relativamente al paventato investimento nel Porto cittadino: «Colgo l'occasione per confermarLe quanto Le scrissi nella precedente missiva: la dichiarazione di inefficacia della Autorizzazione ZES da parte della Autorità di Sistema Portuale ha evitato il giudizio del Consiglio di Stato, confermando come i rilevi di trasparenza e correttezza amministrativa mossi dall'Ente Comunale fossero fondati».

 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.