Casa Serena e il caso del concorso per il direttore amministrativo: «Serve trasparenza totale»
Cresce la tensione attorno alla faccenda. Il dipendente Luciano Gaetani denuncia dubbi, voci insistenti e chiede garanzie di trasparenza per tutelare l’Istituto e chi vi lavora quotidianamente
CASSANO JONIO - All’interno dell’Istituto Casa Serena il clima si fa sempre più teso. A sollevare ufficialmente il caso è Luciano Gaetani, dipendente della struttura ed ex consigliere comunale, che denuncia la crescente preoccupazione attorno al concorso per il nuovo direttore amministrativo. Una selezione ritenuta decisiva per il futuro dell’ente, ma oggi segnata – secondo Gaetani – da dubbi e voci insistenti.
«Negli ultimi giorni non si parla d’altro», afferma. A preoccupare non sono soltanto i commenti informali, ma la diffusione, dentro e fuori dall’Istituto, dell’idea che l’esito sarebbe già scritto. «Da settimane circola la voce che a vincere sarà l’attuale direttrice amministrativa a tempo determinato. Non voglio giudicare nessuno, e so bene che non ci sono incompatibilità formali, ma ignorare un clima del genere sarebbe irresponsabile».
Gaetani sottolinea che il problema non riguarda persone o nomi, bensì il principio stesso della trasparenza. «Un concorso è credibile solo se ogni passaggio è davvero imparziale: dalla gestione delle PEC all’apertura delle domande, dalla composizione della commissione alla distanza da chi intrattiene rapporti diretti con la direzione o con gli amministratori. Bisogna lavorare in modo che nessuno possa dubitare di nulla».
Invece, sostiene, il dubbio cresce e la fiducia cala. Per questo chiede garanzie concrete: una commissione indipendente dall’Istituto, documenti pubblici e procedure chiare, oltre alla certezza che nessun candidato disponga di informazioni o vantaggi non accessibili agli altri. «Senza queste condizioni – afferma – si rischia di danneggiare tutti: i partecipanti, i lavoratori e la credibilità stessa di Casa Serena».
Il dipendente precisa che la sua non è una polemica personale né un attacco mirato, ma la denuncia di un malessere diffuso: «Molti lo vedono e lo commentano, anche se non lo dicono apertamente».
Gaetani sta valutando la possibilità di rivolgersi alle autorità competenti, come previsto dalla legge, per tutelare la regolarità della selezione e la serenità dell’ambiente di lavoro. «Mi auguro che questa segnalazione non comporti alcuna forma di ritorsione nei miei confronti», aggiunge.
L’appello finale è rivolto alle istituzioni: «Serve la massima chiarezza. Una selezione opaca non sarebbe solo un errore amministrativo, ma un danno per tutta Cassano e per chi ogni giorno lavora per il bene di Casa Serena».
Il caso è destinato a far discutere. Ora la parola passa agli organi competenti, chiamati a dissipare ogni ombra e garantire una procedura davvero trasparente.