Si riapre la discussione sul Porto di Co-Ro, Forza Italia incalza: «Urge fare chiarezza»
Il coordinamento cittadino Azzurro lancia l’allarme: senza una regia qualificata il porto resta isolato e sottoutilizzato. Serve un tavolo tecnico permanente con istituzioni, imprese e territorio per trasformarlo nel vero motore dello sviluppo
CORIGLIANO-ROSSANO – Il dibattito sul presente e sul futuro del Porto di Corigliano torna ad accendersi. Dopo il botta e risposta, dei giorni scorsi, tra il Coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia che aveva bocciato per intero l'azione amministrativa dell'esecutivo civico rispetto alle politiche riservate alla grande darsena jonica, e dopo le prese di posizione di alcuni componenti della Maggioranza, a difesa - invece - dell'azione amministrativa, questa volta è Forza Italia, attraverso il coordinamento cittadino, a intervenire con una posizione netta: lo scalo jonico non può continuare a vivere “in isolamento” rispetto al sistema istituzionale ed economico che lo circonda. «È il porto della terza città della Calabria – ricordano gli azzurri – e come tale dovrebbe essere pienamente integrato nella rete di sviluppo della Sibaritide-Pollino».
Secondo Forza Italia, il nodo non è solo infrastrutturale ma culturale: il territorio non avrebbe ancora compiuto il necessario salto di mentalità per leggere il porto come terminal naturale delle proprie attività produttive. «La sottoutilizzazione dello scalo – sostengono i dirigenti cittadini – deriva dall’incapacità di aprirsi a nuovi sistemi economici e dall’assenza di una visione condivisa». La citazione del caso Baker Hughes, ritenuto emblematico di un’occasione non sfruttata, conferma la volontà del partito di riportare la discussione sul piano della programmazione strategica e non della polemica.
La proposta avanzata dagli azzurri è chiara: istituire un tavolo di lavoro tecnico permanente che metta attorno allo stesso tavolo tutti gli attori decisionali – dall’Autorità di Sistema Portuale alla Capitaneria, da Governo e Regione a Provincia e Comuni, fino alle associazioni di categoria, università, sindacati e Camera di Commercio.
Uno strumento che avrebbe un duplice obiettivo: Coordinare la programmazione dello scalo, monitorando interventi, investimenti e opportunità; favorire interlocuzioni con sistemi economici esterni, aprendo lo scalo a reti nazionali e internazionali e creando le condizioni per attrarre imprese e nuova occupazione.
Per Forza Italia, senza una governance stabile e condivisa, ogni discussione rischia di tradursi in annunci destinati a rimanere sospesi.
Il coordinamento cittadino non nasconde la propria preoccupazione: «Il nostro territorio vive ancora in una condizione di economia preindustriale mentre il resto d’Europa viaggia verso l’Industria 4.0 e l’Intelligenza Artificiale». Una condizione che rischia di rendere la città poco attrattiva per gli investitori e incapace di costruire un rapporto stabile con il porto, infrastruttura che – nelle intenzioni originarie – avrebbe dovuto essere motore dello sviluppo jonico.
Da qui l’appello finale alla classe dirigente: «Serve un cambio di passo. È tempo di affidarsi a figure realmente qualificate e abbandonare proclami privi di fondamento».
Un messaggio diretto non solo all’Amministrazione comunale, ma anche a tutte le componenti politiche ed economiche del territorio: se Corigliano-Rossano vuole un porto che funzioni davvero, il tempo delle dichiarazioni è finito. Ora serve un metodo.