Sede Liceo, gli Amici del Classico sollevano la cortina difensiva: «Il San Nilo non si tocca»
Dopo le provocazioni dell'Eco e la replica (non rassicurante) del Dirigente, interviene l'Associazione degli ex alunni: «Il San Nilo è comunità e memoria». Presa di posizione giusta in una città che non ha sviluppato gli anticorpi contro gli scippi
CORIGLIANO-ROSSANO – Il caso nato attorno al Liceo Classico San Nilo continua ad avere eco nel dibattito sociale della città.
Nei giorni scorsi dalle pagine del nostro giornale che vive, opera, racconta una realtà territoriale, da decenni – ormai - flagellata dai raid predatori delle istituzioni che hanno svuotato le comunità (soprattutto quelle dei centri storici) di tantissimi servizi pubblici, abbiamo alzato la cortina difensiva attorno allo storico istituto di via XX Settembre.
Lo abbiamo fatto perché questa cittadinanza, memore di tanti scippi – uno su tutti, il Tribunale di Piazza Santo Stefano - ha gli anticorpi della paura; lo abbiamo fatto, anche, perché ci sono documenti ufficiali che attestano criticità sulle quali avevamo chiesto al Dirigente scolastico di essere tranquillizzati, proprio per non incorrere in quel “destino segnato” della mutilazione dello storico presidio educativo che opera nella città alta.
La replica del dirigente del Polo Liceale, professor Alfonso Perna, però, se da un lato ha chiarito alcuni aspetti interni alla scuola, dall’altro non ha sciolto i nodi più importanti: il futuro della sede, il ruolo della Provincia, le eventuali alternative già studiate negli uffici di Piazza XV Marzo e se il quadro tecnico della scuola è idoneamente al sicuro. Anzi, per molti, quei nodi si sono addirittura infittiti.
In questo clima di incertezza – dove la scuola istituzionale non può esporsi oltre un certo limite e la politica provinciale continua a non dire una parola – arriva ora un’altra voce autorevole: quella dell’Associazione Amici del Liceo Classico San Nilo di Rossano, realtà storica e radicata, composta da ex studenti, docenti, professionisti e figure della società civile che da sempre difendono il valore del Classico nel centro storico.
L’associazione, riunitasi martedì scorso in un’assemblea ordinaria presieduta dalla presidente Dora Mauro, ha adottato all’unanimità un documento ufficiale. Una posizione netta, identitaria, che non lascia margini di interpretazione.
«Riteniamo necessario ribadire con chiarezza – si legge nel testo apparso sulla pagina social dell’Associazione - che il Liceo Classico San Nilo non è solo una scuola. È un presidio culturale, un luogo di identità e di memoria, un punto di riferimento che da oltre 150 anni forma generazioni di cittadini, professionisti, pensatori, donne e uomini capaci di dare valore al nostro territorio.
Il centro storico di Rossano è stato la sua culla ed è bene che resti nel suo contesto naturale: un ambiente ricco di storia, arte e tradizione che dialoga ogni giorno con il percorso formativo degli studenti. Spostarlo o indebolirne la presenza – sottolineano - significherebbe privare il cuore antico della città di una delle sue funzioni più vitali e generatrici di futuro.
Il San Nilo ha dimostrato negli anni di essere ben più di un edificio scolastico: è cultura viva, è comunità, è opportunità per i giovani, è un motore che contribuisce a mantenere vivo il centro storico e che valorizza l’intero territorio.
Non solo auspichiamo, ma siamo sicuri che la Dirigenza Scolastica e tutte le Istituzioni preposte – noi al loro fianco! – sapranno tutelarne il patrimonio logistico. Anzi, la permanenza dei ragazzi del San Nilo al centro storico deve essere di stimolo all’amministrazione, agli enti locali e agli imprenditori affinché possano potenziare i trasporti, le attività e i servizi loro dedicati.
La nostra Associazione nasce con scopi statutari ben precisi. Tra questi, anche la finalità di consolidare il rapporto del Liceo Classico San Nilo con il centro storico di Rossano, che lo ospita dall’800. Per questo motivo siamo sicuri che il nostro prestigioso Liceo Classico rimarrà dove è sempre stato, nel luogo che meglio ne custodisce la missione educativa e culturale».
La posizione dell’Associazione arriva in un momento in cui la città ha bisogno – forse più che mai – di una voce civica capace di indicare una direzione chiara. Anche perché la questione che abbiamo sollevato oltre che tecnica (perché ci sono atti che non si sa se siano stati evasi), non è burocratica: è profondamente politica, nel senso più nobile del termine.
E riguarda la relazione tra un territorio e i suoi simboli, tra una comunità e i luoghi che hanno formato generazioni. La replica del dirigente Perna – dicevamo - ha risposto puntualmente ad alcune affermazioni, se vogliamo di stile e di metodo, ma non ha affrontato il merito del problema: la sede attuale è garantita? La Provincia ha valutato ipotesi alternative? Esiste un cronoprogramma sugli interventi strutturali compromessi o da eseguire (o se siano già stati eseguiti)?
A queste domande, come noto, solo la Scuola o la Provincia possono rispondere. E finora non l’hanno fatto. Non un comunicato, non una smentita, non un atto formale.
Certamente, se la politica continuerà a tacere, la città continuerà a interrogarsi. E a parlare. Ed è difficile immaginare che la eco di questa vicenda si fermerà qui. Memori anche del fatto che il triennio del Liceo Artistico è stato trasferito dal centro storico allo scalo, nonostante liturgie e dibattiti volti a sostenere la sua tutela, proprio nel momento in cui era scemata l’attenzione dell’opinione pubblica su di esso.
Il San Nilo – si sappia - non è un edificio, non è un corroborante di economia urbana (non lo è mai stato), è un presidio di identità. Una radice. E le radici, quando si provano a spostare, fanno rumore. Noi, da questa postazione, non solo continuremo a seguire la vicenda ma continueremo a porre domande, insinuare dubbi (qualora ce ne fosse bisogno) a provocare il dibattito pubblico. Fino a quando – finalmente – chi di dovere deciderà di dare risposte rassicuranti.