Sicurezza a Co-Ro, è «urgente sanare il senso di abbandono»
Fullone e Mazza del Comitato Magna Graecia: «Va messo l'accento sulla Città e sulle sue evoluzioni. Sulla necessità di combinare politiche di prevenzione, a partire dal sistema formativo di base, politiche di repressione e politiche sanzionatorie»

CORIGLIANO-ROSSANO - «Il tema della sicurezza dei territori e quello della lotta alle mafie sono valori inscindibili. Gli episodi accaduti negli ultimi tempi, e non per ultimo quello di ieri pomeriggio, hanno confermato quanto la Comunità sibarita sia fortemente scossa per la diffusione della micro e macrocriminalità organizzata. Atti incendiari, colpi d'arma da fuoco, risse, rapine, estorsioni, ecc., hanno generato sconforto e acuito il senso di insicurezza e abbandono nei Cittadini».
Inizia così la nota stampa di Sandro Fullone e Domenico Mazza del Comitato Magna Graecia, che aggiungono: «In una realtà come Corigliano-Rossano, che meno di dieci anni fa ha avviato un processo sfidante di amalgama amministrativa tra i due preesistenti e, oggi, estinti Comuni, diventa dirimente sanare piaghe come l'insicurezza e il senso d'abbandono. Questioni, le richiamate, che costituiscono uno dei dibattiti salienti di questa nostra epoca. È urgente, quindi, capire, fino in fondo, i cambiamenti in atto che investono le mafie e, maledettamente, le devianze dei minori. Combattere l'insicurezza significa affermare un fondamentale diritto di libertà del cittadino. Sarebbe opportuno, altresì, da parte dell'Ente locale, fermo restando l'ordine repressivo degli episodi di devianza, mettere in campo nuove strategie globali tese a indirizzare i propri interventi attraverso l'istituzione di Consulte Cittadine con le quali costruire atti di programmazione interdisciplinari e multisettoriali».
«Il tema dell'insicurezza è complesso e va costantemente monitorato con azioni ad ampio spettro. A partire dal controllo capillare del territorio, dalla sperimentazione di nuove modalità investigative, dal superamento del distacco esistente tra Istituzioni e Cittadini.
Determinante deve essere il considerare politiche di sviluppo urbanistico, economico e sociale. Va affermata una sinergia tra il Welfare e le varie forme di associazionismo. Il territorio, quindi, deve essere la dimensione naturale, la sintesi perfetta, in cui organizzare proposte e iniziative utilizzando strumenti adeguati».
«Per affrontare i vari fenomeni, tra cui il malessere sociale, è necessario servirsi di un ulteriore passaggio: serve dotarsi di un Sapere Sociale. Quale deve essere l'approccio? Quali nuove strategie di interventi servono per produrre sicurezza? Certamente, necessiterà una metodologia di integrazione tra controllo, prevenzione e repressione. Bisognerà, quindi, ricorrere a nuove forme di comunicazione, corresponsabilità e concertazione. Andrebbe, invero, potenziata la capacità di lettura dei fenomeni in atto. Magari, sottoscrivendo rapporti di collaborazione con i Dipartimenti in materia delle Università e non solo. Riteniamo che il cardine dell'impegno possa riassumersi nella strategia della riduzione del danno concepita non come dato minore, ma come azione sociale capace di interagire con la condizione degli ultimi. Riduzione del danno, come azione sociale incentrata su un altro concetto fondamentale: la Comunità che si prende cura di sé stessa. Va messo, quindi, l'accento sulla Città e sulle sue evoluzioni. Sull'insieme delle politiche urbane a partire dai Centri storici e dal territorio circostante (circoscrizioni, quartieri e frazioni). Sulla necessità di combinare politiche di prevenzione, a partire dal sistema formativo di base, politiche di repressione e politiche sanzionatorie».
«Il Welfare come offerta di servizi e non solo trasferimento di risorse. Pensiamo, inoltre, alle politiche sociali non più solo come trasferimento di risorse finanziarie, ma come offerta di servizi alla Cittadinanza. La spesa destinata dovrà essere percepita come investimento sociale. Dal punto di vista metodologico va istituito un centro progettazione presso l'Assessorato al Welfare che deve, al contempo, essere luogo di formazione. Vanno immaginati seminari monotematici con la partecipazione di Referenti attrezzati sulla materia. Partecipazione e corresponsabilità possono benissimo sfociare in un progetto di prevenzione sociale partecipata. Vieppiù, un accenno particolare merita la concertazione con i tanti interlocutori che la Città incontra. A tal riguardo, e a titolo esemplificativo, bene l'organizzazione di eventi su sicurezza e legalità come quello che di recente ha visto la partecipazione del Procuratore Gratteri. Tuttavia - e deve essere un imperativo - bisogna rifuggire dalla tentazione di strumentalizzare tali manifestazioni da parte della Politica. Non per ultimo, inoltre, si potrebbe pensare alla costituzione di un Comitato Regionale per la promozione di un Sistema Integrato di Sicurezza. Struttura, quest'ultima, composta da una pluralità di Soggetti, a partire dalla Regione».
«Declinare una visione politica rinnovata a partire dal decentramento municipale e da una nuova cultura del lavoro. Un altro tema riguarda il lavoro. Solo la cultura del lavoro potrà essere utile per recidere i vari legami malavitosi. Tra le strategie di prevenzione può essere un utile supporto la creazione di Agenzie del controllo Sociale, attivare veri e propri forum locali, assicurare attraverso un osservatorio un flusso informativo sugli appalti. Attivare, anche, in via sperimentale, uffici di assistenza per le vittime dei reati. Promuovere conferenze, intese a tessere reti sociali preventive per gli interventi repressivi. Attivare piani unici di controllo del territorio per superare l'isolamento. Inoltre, tra le varie azioni riguardanti il sostegno alla qualificazione delle Polizie locali, sarà dirimente attivare rapporti di collaborazione con le Scuole di Pubblica Amministrazione. Tra i filoni di intervento si segnalano una serie di ambiti: 1) scolastico (progetti di educazione alla legalità, alla solidarietà e alla non violenza); 2) politiche giovanili e recupero sociale; 3) antimafia; 4) rapporti Cittadini/Pubblica Amministrazione; 5) imprese e mercato del lavoro; 6) realizzazione c/o il Municipio dell'ufficio Corigliano-Rossano Sicura per costruire interazioni tra le frazioni, i quartieri e le circoscrizioni. La gestione del bene pubblico, della sicurezza, dei Cittadini, oltre a essere garantita da politiche integrate deve misurarsi con un Governo democratico della Città. A partire dal decentramento che non collide con la partecipazione alla Res Publica dei Cittadini. Solo così, i diritti costituzionali di ogni Cittadino potranno essere garantiti fino in fondo» concludono.