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Degrado nella sanità pubblica: «Venga convocata la Conferenza dei Sindaci»

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CORIGLIANO-ROSSANO - La sanità pubblica calabrese presenta problemi atavici enormi che ne minano costantemente la qualità dei servizi. Solo stamani abbiamo denunciato i lunghissimi tempi di attesa per visite e esami, che evidenziano disuguaglianze territoriali sempre più profonde e una sanità pubblica che lascia soli i cittadini più fragili. Ma questo è solo uno degli innumerevoli aspetti problematici di questo delicatissimo settore. Nonostante gli sforzi abnormi del personale sanitario, purtroppo «continuano ad emergere quotidianamente disservizi che, per fortuna, non sfociano sempre in eventi drammatici e che, tuttavia, rivelano l’incapacità non solo di corrispondere adeguatamente al bisogno di salute e di cura dei cittadini, ma ancor di più evidenziano come, al di là delle costanti promesse e ad onta dei proclami quotidiani, non si riesca ad intravedere un vero cambio di rotta, in grado di contrastare l’inesorabile degrado della sanità pubblica regionale».

A gridarlo a gran voce è il Comitato per la Sanità Pubblica della Provincia di Cosenza che, per tali ragioni, ha chiesto formalmente al Sindaco di Cosenza, Franz Caruso (anche se il titolato a convocare l'assemblea dei sindaci è il Sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, in quanto primo cittadino della città più popolosa della provincia), di convocare la Conferenza dei Sindaci della Provincia per la sanità, in quanto Presidente di tale organismo istituzionale che ha, in materia, funzioni di indirizzo, di programmazione e di controllo sull’operato delle Aziende Sanitarie, vigilando sull’efficacia e l’efficienza dei servizi erogati.

Il perché di questa scelta viene chiarito dallo stesso Comitato in una nota stampa, nella quale si legge che «al di là di qualunque intento polemico, ci pare che i Sindaci potrebbero utilizzare appieno le opportunità offerte da tale strumento, così da dare concretezza, per come evidenziato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, al loro ruolo di tutela della salute, individuale e collettiva, nei comuni da loro amministrati, con competenze specifiche e coordinandosi con le autorità sanitarie regionali e nazionali. La salute è un bene comune, forse il più importante per le collettività, e dovrebbe prescindere sempre e comunque da logiche di schieramento politico».

Siamo dinanzi a una richiesta maturata in seguito a una lotta partita diversi mesi fa. Ricordiamo, infatti, che il Comitato per la Sanità Pubblica era sceso in piazza nel novembre scorso per «rivendicare la necessità di una inversione di tendenza nella gestione del sistema sanitario pubblico calabrese, con l’adozione di misure che consentissero davvero ad ognuno di noi la possibilità di usufruire in ogni angolo della Provincia di un servizio pubblico adeguato, dignitoso, rispondente alle esigenze di cure, senza dovere “emigrare” o ricorrere, avendole, a risorse personali». In quella occasione si sono registrate numerose adesioni anche da parte di molti amministratori locali e questo fa presupporre che i sindaci possano cogliere volentieri questo invito alla "mobilitazione".

Dopo la manifestazione di novembre, ne è seguita una nel mese di maggio, che si è tenuta a Catanzaro. In quel caso il messaggio era direttamente rivolto al Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, nella sua qualità di Commissario ad acta della sanità regionale, un segnale di «preoccupazione e di allarme rispetto allo stato della sanità pubblica calabrese». In quella occasione si sono registrati numerosi interventi del palco che hanno commentato con indignazione, ma ancor di più con rabbia, lo stato del servizio sanitario pubblico in Calabria, dove, come recitava efficacemente lo slogan, “si muore”.

«Servirebbero scelte politiche coraggiose e dirompenti - continuano i membri del Comitato - e l’adozione di proficue misure strutturali ed organizzative; servirebbe ascoltare la voce di quanti vivono ed operano nei territori; servirebbe che si scegliesse di indirizzare tali scelte a favore della sanità pubblica, che viene invece e costantemente depauperata di servizi a favore di quella privata, dove facilmente si “saltano” le interminabili liste d’attesa, ancorché si abbia la possibilità di “mettere mano al portafoglio”. Evenienza questa spesso impossibile per larghe fasce della popolazione calabrese, che comporta di conseguenza la rinuncia alle cure e talvolta rende impossibile persino l’acquisto di farmaci necessari a contrastare patologie croniche ed invalidanti».  

Ma perché tirare in ballo i sindaci? «Avremmo voluto confrontarci col Presidente Occhiuto su queste problematiche, chiedendo nell’occasione al Prefetto di Catanzaro di farsi portavoce di tale richiesta. Ebbene, abbiamo registrato una chiusura totale, che ci vediamo costretti ad interpretare come un evidente tentativo di sminuire, svalutare, trascurare, mancare di rispetto ai cittadini calabresi ed alle loro istanze, e che, evidentemente, è la modalità assai discutibile che appartiene all’intero sistema che, in tutte le sue articolazioni, gestisce la sanità calabrese». Il Comitato, incassato il "no" di Occhiuto, si è anche rivolto al commissario dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Antonello Graziano: «All’indomani della manifestazione provinciale, una nostra delegazione incontrò il Dottor Graziano, che dimostrò un’apertura relativamente alla possibilità di una interlocuzione su talune problematiche di rilievo assoluto, in particolare le liste d’attesa e la medicina del territorio, suggerendoci di prevedere dei tavoli tematici e prendere contatto direttamente con i dirigenti aziendali preposti. Così abbiamo fatto, ma senza alcun esito. Anche rispetto all’attivazione delle forme di partecipazione diretta dei cittadini, ci era stato assicurato che le stesse, dopo la formale approvazione dell’Atto Aziendale all’inizio del 2025, sarebbero state attivate in conformità alle normativa vigente. Di tanto il 25 novembre 2024 venne redatto apposito verbale. Trascorsi i primi mesi del 2025, tali richieste, sono rimaste inevase».

Così il Comitato ha richiesto quindici giorni fa un nuovo confronto, questa volta per incontrare non solo il Dr. Graziano, ma anche il Dr. De Salazar, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, ma ancora non hanno ricevuto alcuna risposta.

«I mali della sanità calabrese sono sempre lì, ed ogni giorno cresce l’amarezza e la delusione per le tante promesse non mantenute, ma anche la sensazione di distacco e di indifferenza che è l’unica risposta che ci sembra provenire alle nostre istanze da parte delle istituzioni. Oggi più che mai, dunque, bisogna alzare la testa, non fermarci, cercare di coinvolgere quanti più cittadini possibile, perché la salute ci appartiene e niente e nessuno può metterla in pericolo!». Da questa speranza parte il loro appello ai sindaci, affinché, almeno loro, possano schierarsi dalla parte dei cittadini in una sacrosanta rivendicazione del diritto alla salute.

Giusi Grilletta
Autore: Giusi Grilletta

Da sempre impegnata in attività per il prossimo, è curiosa, gentile e sensibile. Laureata in Scienze Umanistiche per la Comunicazione, consegue la magistrale in Teoria e Metodi per la Comunicazione presso l’Università degli Studi di Milano. Consegue una seconda laurea magistrale in Pedagogia per ampliare le sue conoscenze. Ha lavorato presso agenzie di comunicazione (Lenin Montesanto Comunicazione e Lobbing) e editori calabresi (Falco Editore). Si è occupata di elaborare comunicati stampa, gestire pagine social, raccogliere e selezionare articoli per rassegne, correggere bozze e valutare testi inediti. Appassionata di scrittura, partecipa a corsi creativi presso il Giffoni Film Festival e coltiva la sua passione scrivendo ancora oggi racconti (editi Ilfilorosso) che trasforma in audio-racconti pubblicati sul suo canale YouTube. Ama la letteratura, l’arte, il teatro e la cucina.