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Garante dei Disabili, nuovo scontro in Consiglio comunale: ma serve concretezza

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CORIGLIANO-ROSSANO – La questione del Garante dei diritti delle persone con disabilità continua a tenere banco tra le fila dell’opposizione. Un tema, questo, che è stato oggetto di vari interventi durante l’ultima seduta del consiglio comunale che si è tenuta ieri nella sala consiliare di piazza Santi Anargiri.

La battaglia, partita nell’ottobre scorso proprio dalle pagine dell’Eco dello Jonio, che ha aperto solo successivamente la querelle politica in Città, mette al centro le urgenze e i bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie che continuano a destreggiarsi a fatica nel complesso mondo dei diritti che li riguardano.

Nel raccogliere le testimonianze di molti genitori che si scontrano quotidianamente con i limiti e le difficoltà legate all'accesso alle cure e all’assistenza, più volte è emersa l’urgenza e l’esigenza di avere una figura mediatrice atta a garantire la tutela, il rispetto e la promozione dei diritti delle persone con disabilità.

L’obiettivo principale a cui tende questa figura è il miglioramento dello stile di vita dei soggetti con disabilità e di tutti i membri della famiglia affinché possano vivere una vita indipendente e sperimentare una piena integrazione nella società, rimuovendo ostacoli e barriere che possano limitarne le opportunità. L’istituzione del garante, oltre a dare supporto, servirà anche ad acquisire consapevolezza su quanto il cammino verso la completa integrazione nella società sia ancora lungo e tortuoso.

Ma la questione, che non dovrebbe assumere colori né connotazioni politiche, sembra essere diventata invece terreno di scontro tra maggioranza e opposizione. A tirarla in ballo durante l’assise civica sono stati i consiglieri di Opposizione che, entrando in polemica con l’Amministrazione comunale, l’hanno accusata di aver destinato ai disabili «solo 50 mila euro!».

In risposta, la consigliera Liliana Zangaro ha ricordato all’opposizione le «tante risorse stanziate e aumentate, soprattutto nelle scuole, proprio grazie al lavoro dell’esecutivo, con l’obiettivo di incentivare sostegno e inclusione».

È stata quindi la volta della consigliera di maggioranza Lidia Sciarrotta che ha richiamato i presenti alla «serietà sul tema» chiedendo di non strumentalizzare l’argomento. A quel punto non si è fatta attendere la replica del consigliere di minoranza Demetrio Walter Caputo: «Per noi la questione è serissima, talmente seria da essere stati, noi, i promotori (istituzionali, ndr) della figura più importante che un organo a tutela della disabilità possa istituire». A fargli eco la consigliera Daniela Romano che ha ribadito la buonafede della battaglia presa in carico dal gruppo di Fratelli d’Italia, il quale – dice - «sta attendendo la convocazione di una seduta di commissione da mesi».

Quanto espresso nel breve dibattito non ha infuso grandi speranze, perlomeno non nell’immediato. E non sembra che il dibattito politico, fine a sé stesso, possa muovere in realtà chissà quali equilibri. Le poche battute spese sul tema non offrono spunti concreti, se non che la questione è impantanata e si è ben lontani dal raggiungimento dell’obiettivo. Dubbi e reticenze, insomma, continuano a farla da padrona.

Occorre, quindi, la spinta, la forza propulsiva dell’opinione pubblica. Per quanto ci riguarda, per quanto riguarda la nostra testata, l’istituzione della figura del Garante per i Diritti dei Disabili o di un presidio istituzionale terzo che monitori la reale erogazione dei servizi alle persone svantaggiate, è una priorità, oltre che un’esigenza sociale. Perché una città che si dice proiettata al futuro, che vuole veramente essere punto di riferimento e segnare il passo all’interno di un territorio come la Calabria del nord-est, non può non essere ipervigilante rispetto al diritto alla vita e alla dignità di tutti i suoi cittadini. Perché Corigliano-Rossano vive un deficit spaventoso in quanto a servizi destinati ai disabili e nessuna cifra di bilancio potrà mai essere sufficiente se non si ha la consapevolezza del sommerso, dei tanti drammi familiari che si vivono quotidianamente, proprio all’oscuro delle istituzioni. Che non si conoscono e mai si conosceranno se non ci sarà una figura, un presidio che quei casi possa andarli ad individuare per restituirgli la dignità negata.

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.