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Con Amarelli Co-Ro diventa protagonista degli eventi sul Made in Italy

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CORIGLIANO-ROSSANO – Tra le oltre 100 imprenditrici italiane che si sono affermate nei loro settori, contribuendo con coraggio e determinazione alla crescita economica, sociale e civile dell’Italia, protagoniste della mostra inaugurata ieri, martedì 15, Giornata nazionale del Made In Italy, dal Ministro Adolfo Urso c’è anche Pina Amarelli, presente al taglio del nastro.

Ospitata a Palazzo Piacentini, al civico 33 di via Veneto, sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, la mostra Made in Italy Impresa al femminile sarà visitabile fino alla prossima domenica 25 maggio nei fine settimana (sabato e domenica) dalle ore 10 alle 19, con l'ultimo ingresso alle 18,30. L'ingresso è libero, previa esibizione di un documento di identità.

La mostra si colloca tra le iniziative del Ministero per la Giornata Nazionale del Made in Italy che Amarelli ha celebrato dando la possibilità di visitare il Museo della Liquirizia gratuitamente e mette a confronto alcune generazioni di imprenditrici del passato e del presente, con uno sguardo alle giovani startupper che si stanno affermando nei settori più innovativi e tecnologici.

Il Cavaliere del Lavoro, Alfiere del Made in Italy e Presidente del Museo della Liquirizia Amarelli, era stata protagonista nei giorni scorsi dell’evento ospitato nell’Auditorium della Tecnica, che ha riunito imprenditori e C-level per esplorare insieme i trend che definiranno il futuro del nostro Paese, attraverso dibattiti e sessioni interattive su mondo del lavoro, competenze, sostenibilità e tecnologia.

«L’auspicio – ha sottolineato Pina Amarelli – è che imprese storiche come la nostra, possano essere da stimolo per i giovani affinché possano far crescere aziende capaci di valorizzare il nostro Paese; coltivare il patrimonio dei valori dei nostri territori e la cultura di impresa».

Alla presenza del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, alla tavola rotonda sul tema della Leadership Italiana e le sfide della trasformazione digitale, dell’innovazione e della sostenibilità, oltre a Pina Amarelli, hanno partecipato anche Roberto Santori, Founder della Made in Italy Community, Emanuele Orsini, Presidente di Confindustria, Giuseppe Biazzo, Presidente di Unindustria Lazio, e Monica Lucarelli, Assessore alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità del Comune di Roma. La sessione, in particolare, ha esplorato le nuove competenze e mentalità che i leader devono adottare per mantenere il Made in Italy competitivo. In questo contesto Pina Amarelli ha condiviso il percorso della plurisecolare esperienza Amarelli, 100% Made in Italy in quanto il loro prodotto deriva dalla loro stessa terra.

Le immagini fotografiche, i video e gli oggetti messi a disposizione dagli archivi e dalle imprese mostrano storie individuali e familiari di forte responsabilità sociale, di innovazione e di resilienza, che hanno creato sviluppo economico e valore non solo sui territori nei quali operano.

I settori di queste imprese sono affiancati in mostra in una miscellanea di comparti che vanno dalla moda al wellness, dal turismo alla cosmetica, dalla cinematografia all’arredamento e design, dall’arte orafa all’editoria, dalla farmaceutica all’elettronica e all’aerospazio, dall’agroalimentare ai videogiochi, dalla raccolta e trattamento dei rifiuti al riutilizzo dei materiali, dalla cantieristica alla siderurgia ed altro ancora.

Si tratta di settori nei quali storicamente le donne hanno trovato uno spazio di azione, come pure di settori dove è stato più difficile farsi strada, alcuni fortemente strategici per lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. A molte di queste imprenditrici è stata conferita l’onorificenza di Cavaliere del Lavoro e il Premio Marisa Bellisario. 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.