Strada Sila-Mare, la strada dei 35 anni: i sindacati contro le passerelle
Parla Tonino Baratta (CGIL): «L'unico vero presidio contro le traversie di quest'opera siamo stati noi, la Cisl, i lavoratori e i cittadini»

LONGOBUCCO - La strada Sila-Mare, un'opera infrastrutturale che da ormai oltre 35 anni attende ancora di essere completata, continua a rimanere al centro del dibattito politico nel territorio della Sila Greca. Dopo le recenti dichiarazioni di amministratori e consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali, che hanno espresso il loro sostegno alla realizzazione dell'opera, si riaccendono le speranze di un completamento che colleghi la Sila alla costa ionica.
Parole, promesse, speranze che, però, non mancano di polemiche. Anche aspre. Attraverso una nota stampa, è stato il segretario della Camera del Lavoro Cgil di Longobucco, Tonino Baratta, che ha messo in evidenza come la questione sia stata «oggetto di speculazioni politiche nel corso degli anni, con cambi di amministratori e governi regionali, ma con la costante presenza di CGIL, CISL, lavoratori e cittadini a sostegno del progetto».
La nota sindacale ripercorre la storia della strada, ricordando le iniziative passate, i finanziamenti ottenuti dalle giunte di centrosinistra e le inaugurazioni realizzate dalle amministrazioni di centrodestra. In particolare, viene citato il finanziamento di 22,8 milioni di euro stanziato dalla Giunta Oliverio (che proprio ieri era ritornato sulla vicenda) e affidato all'ANAS per il completamento dell'opera fino alla Statale 106.
Le domande sul futuro
Baratta, poi, pone una domanda cruciale: «chi ci sarà - dice con evidente sarcasmo - alla prossima inaugurazione e, soprattutto, l'attuale Giunta regionale stanzierà i fondi necessari per il completamento dell'opera?»
La strada Sila-Mare rappresenta un'infrastruttura strategica per lo sviluppo economico e sociale della Calabria, in grado di collegare le aree interne con la costa ionica, favorendo il turismo e le attività produttive. Il suo completamento è un obiettivo che, per forza di cose, deve saper andare oltre le divisioni politiche, «unendo le forze di istituzioni, sindacati e cittadini - conclude Tonino Baratta - per realizzare un'opera fondamentale per il futuro della regione».