Carenza idrica, si rischia emergenza sanitaria: il sindaco di Caloveto scrive ad Occhiuto
Umberto Mazza chiede soluzioni immediate e condivise. Poi avverte il Governatore: «Questa situazione, se non verrà risolta, potrebbe portarci presto a problemi di ordine pubblico». Chiesto lo Stato di Calamità naturale
CALOVETO – La carenza d’acqua nella Sila Greca è diventata una situazione drammatica. Servono provvedimenti urgenti per evitare lo stilliccidio di disservizi che sta interessando non solo la costa di Corigliano-Rossano, dove da settimane dai rubinetti non esce più un goccio d'acqua, ma anche l'entroterra. Su tutti quello della Valle del Trionto. Occorre un piano di emergenza. Ed è quello che chiedono i sindaci, in primis quello di Caloveto che ha scritto al Governatore per chiedere la dichiarazione dello Stato di Calamità naturale.
«Sia nei giorni scorsi, in occasione del forte terremoto che ha colpito il territorio, sia nella giornata odierna - scrive oggi Umberto Mazza in una nota stampa - ho sentito telefonicamente il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, attento nel monitorare gli eventuali danni del sisma e soprattutto nell’assicurare il massimo sostegno della Protezione Civile Regionale. In quella occasione ed anche oggi pomeriggio sono ritornato a segnalare al Governatore le criticità ormai quotidiane e perduranti che il nostro e gli altri comuni stanno subendo per l’approvvigionamento idrico delle utenze. Una situazione gravissima che presto potrebbe sfociare in un’intollerabile emergenza sociale e sanitaria».
È preoccupato il primo cittadino calovetese per il protrarsi dei disagi derivati dalla carenza d'acqua e stamani (lunedì 5 agosto) ha sottoscritto insieme ai colleghi di Crosia, Paludi, Calopezzati, Longobucco e Cropalati una richiesta accorata al Presidente Occhiuto e all’assessore regionale Gianluca Gallo, per chiedere un incontro urgente. «L’auspicio – sottolinea Mazza – è che si possa trovare presto e insieme una soluzione condivisa e che venga richiesto e dichiarato lo stato di calamità».
Qual è il problema? La rete idrica fornita dall’Acquedotto Macrocioli e dai Pozzi di Caloveto nel Fiume Trionto, è messa a dura prova: l’assenza di piogge, l’abbassamento delle falde acquifere e le continue rotture che richiedono interventi e manutenzione non riescono a soddisfare i fabbisogni delle comunità, soprattutto in questo periodo.
«Stiamo cercando di utilizzare al meglio le risorse idriche disponibili per garantire un’erogazione il più costante possibile, ma l’arrivo di acqua ai serbatoi non è sufficiente a soddisfare i consumi. Rimane la grande preoccupazione che in piena stagione estiva in corso, con l’incremento in queste ore di emigrati, visitatori e turisti, la situazione – conclude Mazza, ringraziando il Presidente e l’assessore Gallo per la sensibilità e disponibilità che stanno dimostrando – possa sfuggire di mano anche sul fronte dell’ordine pubblico».