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Sibaritide: tanto lavoro, poco qualificato e mal retribuito. Ma 2 miliardi di investimenti potrebbero invertire trend

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CORIGLIANO-ROSSANO - Quest’area della Calabria sarà destinataria di una importantissima mole di investimenti – circa 2 miliardi di euro! La nuova cantieropoli jonica –, quasi tutti concentrati nelle aree urbane del comune di Corigliano-Rossano. Una circostanza eccezionale grazie alla quale convergeranno simultaneamente, nel nostro territorio, gli interessi derivanti da più opere pubbliche (e, si spera, anche private se “andrà in porto” il progetto della Nuovo Pignone-Baker Hughes).

Parliamo di cifre e di opportunità notevoli per il rilancio di questa terra: un miliardo di euro per la nuova Statale 106 Sibari-Co-Ro, di quasi 300 milioni per i lavori di ultimazione del nuovo ospedale, di 34 milioni di euro per l’elettrificazione della ferrovia jonica e di 45 milioni dei progetti PinQua che saranno totalmente investiti nel nostro Comune.

Un'opportunità stratosferica per ridisegnare la mappa della qualità della vita in un territorio come la Calabria del nord-est e la Sibaritide che produce tantissimo ma la cui ricchezza è concentrata solo in pochi. E questo perché manca il pubblico impiego ma soprattutto mancano le opportunità per un lavoro qualificato  e professionale. I dati Istat restituiscono, a riguardo, una prospettiva allarmante proprio sulla incapacità dei cittadini di questo territorio di produrre un reddito dignitoso, aggrappato prevalentemente all'agricoltura e ai lavori stagionali. (leggi qui l’articolo).

Dati questi investimenti, però, è bene capire quale ricaduta occupazionale ed economica avranno sul nostro territorio. Avvertiremo realmente i benefici di questi investimenti? La manodopera qualificata che contribuirà alla realizzazione di queste infrastrutture verrà cercata qui o sarà necessario cercarla altrove? E dunque, saremo pronti a cogliere ed affrontare le sfide che una tale circostanza ci pone davanti?

A queste domande ha risposto per noi, Francesco Beraldi, Presidente di Federimpresa Calabria.

«Questi investimenti – ha affermato Beraldi - vanno sfruttati insieme. Ad esempio, lo sforzo per avere una nuova Strada Statale 106 è stato compiuto, pertanto bisogna cogliere l’opportunità che abbiamo di avvicinarci alle grandi direttrici del traffico europeo. Non è la strada ideale ma è l’unica possibile in questo momento. Sono occasioni che la politica non può lasciarsi sfuggire. Se così dovesse essere faremo degli enormi passi indietro. È il momento giusto».

«Non neghiamo, certo, che questa strada sia stata per molti un luogo drammatico. Al di là del fattore economico, infatti, rappresenterà una svolta in tema di sicurezza stradale e di diritto alla mobilità sicura. Spesso ci sono pareri contrastanti rispetto agli episodi nefasti di cui è teatro. Sicuramente è colpa dell’uomo e della velocità. Ma come tuteliamo la vittima o l’automobilista che procede rispettando il Cds? Solo con una strada più sicura».

E sulle sfide che ci attenderanno osserva: «Purtroppo – ha aggiunto – non siamo pronti sul fronte “manodopera specializzata” perché non abbiamo personale altamente formato. Secondo le nostre stime, in cui rientrano le richieste dei cantieri della 106, della ferrovia, dell’ospedale e del porto, si prevendono circa 3000 occupati. Questo numero è un dato importante perché l’economia crea economia. Io ho grandi aspettative a riguardo e il nostro lavoro di formazione cerca di insistere in questa direzione. Attualmente, stiamo formando circa 1000 figure professionali che andranno a coprire vari settori. Su alcuni profili, però, c’è ancora molta resistenza - come nel caso dei saldatori – ma ce la stiamo mettendo tutta per cercare di far comprendere che ci sarà sempre maggiore richiesta di queste figure specializzate. La nostra opera di persuasione insisterà sull’acquisizione di queste competenze. Il mio appello ai giovani è: formatevi assecondando queste richieste!»

La sensazione che si ha è di grande speranza; ci sono sul piatto importanti promesse per il territorio e un forte potenziale economico che attende la giusta occasione per divenire atto compiuto. Il timore, però, è che tutto questa aspettativa finisca per far implodere la grande bolla di opportunità. Il nostro compito, il compito dei cittadini, sarà quello di monitorare il lavoro della politica e dei soggetti coinvolti affinché nessuna opera resti incompiuta.

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.