Anche "I 1000 Papaveri Rossi" di Bocchigliero chiedono al sindaco di firmare per i Tis
L'appello del Movimento: «Non c'è più tempo per le indecisioni. Oggi è in gioco la sopravvivenza stessa del nostro paese»

BOCCHIGLIERO - Mancano pochissime ore a una scadenza decisiva: il 16 giugno i Comuni calabresi dovranno aderire alla manifestazione d'interesse regionale per garantire continuità occupazionale ai Tirocinanti di Inclusione Sociale.
«Una possibilità concreta, tangibile, per offrire dignità e futuro a decine di famiglie e, con loro, a un'intera comunità che da anni lotta contro lo spopolamento, l'abbandono e l'indifferenza» secondo il Movimento I 1000 Papaveri Rossi di Bocchigliero.
«A Bocchigliero - spiegano - come in tanti altri paesi delle aree interne, i TIS non sono semplicemente tirocinanti: sono cittadini, padri e madri, spesso gli ultimi a mantenere viva una casa, una strada, una frazione. Sono risorse formate da anni di lavoro, spesso in silenzio, a sostegno del Comune e della collettività. Toglierli oggi dalla scena pubblica significherebbe spegnere un'altra luce sul nostro territorio già fragile».
«È il momento della responsabilità. E questa responsabilità oggi ricade prima di tutto sul sindaco, chiamato a compiere un atto che non è solo amministrativo, ma profondamente politico e umano. Nessuno chiede miracoli, ma presenza, impegno, costanza. Un sindaco non può limitarsi a sedersi a un tavolo già apparecchiato senza fare la propria parte: a lui si chiede di firmare, sì, ma soprattutto di scegliere. Scegliere tra l'inerzia e la speranza, tra la gestione quotidiana e la visione».
«Aderire alla piattaforma regionale non significa solo offrire un contratto a 30 persone. Significa salvare 30 famiglie dall'abbandono, evitare un'ulteriore migrazione silenziosa e irreversibile, trattenere sul territorio competenze e presenze indispensabili. E se questo atto, semplice nella forma ma fondamentale nella sostanza, non dovesse arrivare, sarà doveroso che il primo cittadino si assuma tutte le conseguenze, fino a trarne (se necessario) le conclusioni più coerenti e rispettose verso un popolo che non può più permettersi attese e promesse vuote».
«Non c'è più tempo per le indecisioni. I comuni vicini si stanno già muovendo, consapevoli che il futuro passa anche da scelte come questa. Bocchigliero non può rimanere alla finestra, ancora una volta. Oggi non è solo in gioco il destino di qualche luogo di lavoro: è in gioco la sopravvivenza stessa del nostro paese».
«Chi non si sente all'altezza della responsabilità che comporta amministrare, è giusto che lo dica chiaramente e lascia spazio a chi, con coraggio e determinazione, è pronto a fare tutto ciò che serve per mantenere viva questa comunità. Bocchigliero ha ancora una possibilità. Che non venga sprecata».