Da domani tre treni diretti Cosenza-Crotone: un test politico per la "Bretella di Sibari"?
Regione ed RFI potrebbero testare l'efficienza della linea con i nuovi treni per valutare la sostenibilità di un'opera contestata dai cittadini (e dal sindaco), preoccupati per la marginalizzazione della stazione di Sibari

CORIGLIANO-ROSSANO - La riattivazione da domani (domenica 15 giugno) della linea Sibari-Crotone porterà con sè alcune piccole ma strategiche novità. Una su tutte l'introduzione di tre nuovi collegamenti diretti tra Cosenza e Crotone che rappresentano non solo un significativo potenziamento dei trasporti calabresi, ma potrebbero celare anche un'importante strategia da parte della Regione Calabria. Dietro questa scelta, infatti, si potrebbe intravedere anche la volontà di valutare la reale necessità di un'opera ferroviaria ben più complessa e controversa: la bretella di Sibari.
Questa lunetta strutturale è stata concepita per collegare direttamente la linea Jonica alla trasversale Jonio-Tirreno, bypassando la stazione di Sibari. L'obiettivo dichiarato sarebbe quello di snellire il traffico ferroviario e ridurre i tempi di percorrenza. Tuttavia, il progetto ha sollevato un vero e proprio vespaio di polemiche, tra i cittadini cassanesi del fronte Sibari e, di fatto, questa soluzione non piacerrebbe nemmeno al neo sindaco Gianpaolo Iacobini e con lui anche all'assessore regionale alla Mobilità Sostenibile Gianluca Gallo (in realtà, la posizione di Forza Italia di Cassano Jonio, rispetto alla bretella di Sibari è chiarissima da tempo - leggila qui). La preoccupazione principale è che questa opera possa di fatto escludere la stazione di Sibari dai collegamenti principali riducendone il ruolo e l'importanza come snodo cruciale per il territorio.
Ecco, allora, che l'introduzione di questi tre nuovi diretti, magari operati dai nuovissimi treni Blues, potrebbe dimostrare, sul campo, che il tempo per il cambio banco (il cambio di direzione del treno) sarebbe irrisorio, annullando di fatto la necessità di creare una nuova infrastruttura bypass. Quindi, si starebbe cercando un vero e proprio test sul campo. Dimostrando un servizio comunque fluido e rapido che collega il Tirreno allo Jonio, e viceversa, senza la bretella, la Regione Calabria (con RFI), quindi, potrebbe voler monitorare la risposta dell'utenza e l'efficienza dell'attuale linea. Se questi nuovi collegamenti dimostreranno di essere efficaci nel soddisfare le esigenze di pendolari e turisti, riducendo la percezione di lunghi tempi di viaggio e la complessità degli spostamenti, ciò potrebbe portare a un ripensamento sulla necessità o sulla priorità della bretella di Sibari. Anche se - ricordiamo - il progetto è già in fase esecutiva.
È una mossa politica e infrastrutturale intelligente: piuttosto che imporre un'opera contestata, si sperimenta una soluzione alternativa che, seppur non eliminando completamente il "collo di bottiglia" di Sibari, ne mitiga gli effetti. Questo approccio potrebbe fornire dati concreti e un feedback diretto dai cittadini, sempre che - dopo la chiusura di quasi un anno della linea, dovuta ai lavori di "civilizzazione" della linea - ci sia rimasto ancora qualche pendolare sui treni!