Emergenza idrica, Alto Jonio allo stremo. A farne le spese soprattutto i fragili
Il connubio tra siccità e reti idriche vetuste sta causando non pochi disagi ai cittadini, agli agricoltori e ai turisti del nord est della Calabria. Una città senza acqua può davvero vantarsi di essere Bandiera Blu?

CORIGLIANO-ROSSANO - L'emergenza idrica sta mettendo in ginocchio l'Alto Jonio. Il connubio tra siccità e reti idriche vetuste sta causando non pochi disagi ai cittadini del nord est della Calabria. A farne le spese sono soprattutto i più fragili, gli anziani, che con l'aumento delle temperature e l'acqua che esce con il contagocce dai rubinetti, nel cercare soluzioni alternative (come l'acquisto nei negozi di faldoni d'acqua), rischiano di affaticarsi e di essere "tagliati fuori" dalle comunicazioni istituzionali, spesso affidate solo ai social.
A denunciare questa situazione è il Laboratorio Sinistra al Quadrato e il Partito di Rifondazione Comunista-circolo di Corigliano Calabro, che così scrivono in una nota stampa congiunta: «Emergenza siccità, crisi idrica, rotture quotidiane della rete e sospensioni continue dell'erogazione dell'acqua per tutti gli usi, puntuale rialzo improvviso di tutti i prezzi, comunicazione delle emergenze spesso intempestiva e poco efficace, affidata solo ai "social", tagliando fuori così dal mondo civile fasce sociali consistenti - gli anziani, soprattutto, e i non digitalizzati».
Ma se per l'emergenza idrica le soluzioni sono più complesse, per le comunicazioni istituzionali si potrebbe fare altro, con poco. «In quasi tutte le nostre cittadine, non mancano mai auto con altoparlanti che fanno pubblicità d'ogni tipo ad alto volume e a tutte le ore… si potrebbero usare per questo scopo».
Sia apre, inoltre, un'altra riflessione. Una città senza acqua può davvero vantarsi di essere Bandiera Blu?. «Nell'Alto Jonio cosentino delle quattro "Bandiere blu" e di una fiorente agricoltura di qualità, l'estate s'annuncia malissimo». Quali servizi per i turisti si possono realmente garantire, se manca un bene essenziale come l'acqua? Una domanda che solleva non poche perplessità.
Altra nota dolente si registra nel settore dell'agricoltura. Lì, infatti, la mancanza d'acqua minaccia le coltivazioni e l’intera filiera, con pesanti ricadute economiche su famiglie e imprese locali. A questa problematica è stato dedicato nei giorni scorsi un incontro promosso dall’Assessore regionale, Gianluca Gallo, e dal Direttore Generale, Giacomo Giovinazzo, su richiesta dei sindaci di Trebisacce, Rocca Imperiale e, per delega, del sindaco di Amendolara. Da questa riunione è emerso che la Regione Calabria inoltrerà richiesta alla Regione Basilicata per l’aumento della dotazione idrica.
«Prendiamo atto con favore dell'iniziativa in tal senso di alcune amministrazioni del nostro territorio in Regione - commentano - Ma ce n'è già abbastanza per alzare da subito la voce e reclamare rispetto dalle Istituzioni per tutti noi: cittadini, lavoratori, imprenditori e gli ultimi turisti che ancora scelgono, malgrado tutto, le nostre bellezze. Fra le stagioni che arrivano, l'estate è una certezza, non un'eventualità: come la carenza d'acqua da noi, purtroppo!» concludono con amarezza.